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La patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date)
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La patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date) - Carlo Fruttero,Massimo Gramellini - ebook
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patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date)
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Informazioni del regalo

Descrizione


"Non sembra il caso di suggerire ai nostri lettori di non aspettarsi i grandiosi affreschi di Tucidide o Tacito, di Machiavelli o Gibbon. Tutti sanno che non siamo storici e non avremmo comunque il mestiere e il genio per guardare a tali altezze. Ma da quei maestri una lezione l'abbiamo pur appresa: la Storia obiettiva, la Storia imparziale, la Storia definitivamente veritiera non esiste, può essere soltanto un'aspirazione, una meta intravista e irraggiungibile. Ogni pagina di questo libro è arbitraria e contestabile. Abbiamo scelto 150 giornate a nostro avviso significative, distribuendole equamente fra i quindici decenni dell'Italia Unita. Ma cosa vuol dire significative? Alcune erano obbligatorie, la breccia di Porta Pia, Caporetto, la marcia su Roma, il rapimento Moro, Mani Pulite, eccetera. Ma molte altre, non senza lunghe discussioni tra di noi, sono state incluse o escluse, con intendimenti ragionevoli e tuttavia opinabili. C'è cronaca rosa e c'è cronaca nera, sinistri figuri stanno accanto a purissimi eroi, non manca Pavarotti, ma è assente la Callas. C'è il Vajont, ma non il Polesine. L'assassinio di Casalegno e non quello di Tobagi. Primo Carnera, Enrico Cuccia e Alberto Sordi non sono chiamati sul palco, solo citati di sfuggita. Abbiamo letto un numero impressionante, ma sempre insufficiente, di testi relativi a ogni episodio, a ogni personaggio, ciascuno dei quali meriterebbe e in certi casi ha meritato, un intero volume, se non interi scaffali. Ma a ogni capitoletto di questa ormai lunga vicenda abbiamo cercato di dare un taglio narrativo, di partire da un particolare più vivido (il rivoluzionario Bakunin che fugge da Bologna travestito da prete, Roberto Saviano sulla sua Vespa scassata in un'esplosiva piazza di Napoli) per evitare ai nostri lettori la triste impressione del grigiore scolastico. Sono 150 racconti contratti, ridotti all'essenziale e dolorosamente privi di infiniti risvolti, sacrifici dettati dalle necessità grafiche del quotidiano torinese La Stampa che ha avuto l'idea e che ha pubblicato nei mesi scorsi queste pagine. Il nostro intento era di offrire un'infarinatura di storia d'Italia a tutti coloro che ne hanno perso memoria o non l'hanno mai avuta. Si tratta di una categoria di persone che conosciamo bene, avendone fatto parte anche noi prima di metterci all'opera. Non che avessimo dimenticato proprio tutto. Ma certo si trattava di ricordi confusi. Ci è venuto il sospetto che non fossimo i soli a trovarci in questa condizione. E, da buoni italiani, abbiamo cercato di metterci una pezza. L'impressione finale è che questa Patria sia una difficile Patria, più volte sull'orlo del baratro, più volte nel baratro precipitata, con continue riprese anche stupefacenti, anche ammirevoli. C'è di che inorgoglirsi, ma purtroppo anche di che vergognarsi. Un Paese irritante, fastidioso, quasi sempre dilaniato da emotività contrapposte e che potrebbe fare molto di più, come dicevano gli insegnanti alle nostre mamme. E ovviamente molto di più avremmo potuto fare anche noi, narrando questa Patria nel bene e nel male."
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
356 p.
Reflowable
9788852017421

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Francesco
Recensioni: 4/5

Esattamente come recita il titolo, questo almanacco è davvero essenziale e indispensabile da possedere nella propria libreria. Ripercorre fedelmente, anno dopo anno, data dopo data, gli episodi più significativi dei primi 150 anni dell'Italia unita, raccontati con estrema minuzia e attenzione ai particolari, anche quelli reputabili di minore importanza. Il compianto Carlo Fruttero e l'ottimo Massimo Gramellini si fanno testimoni sagaci e talvolta pungenti, che non disdegnando spesso una vena ironica, restituiscono al lettore un'opera accurata ed estremamente scorrevole, addirittura senza cadere nel prevedibile "effetto lista della spesa". Piacevolissima lettura.

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frediano
Recensioni: 5/5

Letto a cadenza settimanale sulla Stampa in occasione del 150° dell'Unità d'Italia, si tratta di una raccolta di fatti e personaggi più o meno noti. Il vecchio Fruttero crea un nuovo sodalizio letterario con Massimo Gramellini, mettendo insieme due rari esemplari di un pensiero liberale, disincantato, ironico, non esageratamente ideologico. Merce rara in Italia, e i loro racconti ne sono la prova. Inquadrando a volte un personaggio arcinoto in un aneddoto considerato meno rilevante, tracciano una storia dell'Italia unita per immagini, trovando un filo conduttore che lega le varie generazioni di Italiani, mostrando come certi vizi, abitudini, ma anche certe virtù siano metastorici, tipici, con un'espressione che Carlo Fruttero certamentente aborrirebbe: impressi nel nostro DNA.

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mariopà
Recensioni: 5/5

bellissimo libro, scorrevole e con storie della nostra Italia che talvolta abbiamo dimenticato! e comunque non avrei mai pensato di rimpiangere i democristiani del passato rispetto ai personaggi politici di oggi: inutili, immorali e inutilmente vanagloriosi!!! oltre che seccamente ignoranti!!!a voi politici: leggete questo libro e ,forse, capirete qualcosa del popolo italiano di cui vi vantate di essere i rappresentanti senza esserne degni!

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La recensione di IBS

Carlo Fruttero e Massimo Gramellini hanno unito le loro intelligenze per offrire ai lettori un libro sulla storia del nostro Paese in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Hanno scelto 150 giornate significative dal 1861 a oggi, distribuendole equamente tra i quindici decenni dell’Italia unita. In ogni capitoletto di questa lunga narrazione nazionale hanno evidenziato un personaggio, un episodio, partendo dal particolare più vivido per illustrare una pagina di storia più grande e per evitare ai lettori la noiosa impressione di un testo scolastico. Il risultato sono 150 racconti ridotti all’essenziale e molto godibili che risvegliano l’interesse per la recente storia d’Italia e il gusto di una lettura a tratti impegnata e per certi versi anche frivola.
In queste pagine incontriamo ovviamente i grandi del nostro Risorgimento. Vi è il deputato di Napoli Giuseppe Garibaldi che irrompe in camicia rossa nel primo Parlamento italiano, Palazzo Carignano a Torino, con sombrero e poncho grigio sulle spalle, accusando Cavour di aver ceduto Nizza, la sua città natale, alla Francia. E a scontrarsi con Garibaldi troviamo appunto Camillo Benso conte di Cavour, preparato, concreto, il politico liberale di governo che, da Torino a Palermo, incarnava la visione dell’alta borghesia e dei moderati. Tra quelle due Italie, già allora, sottolineano con ironia gli autori, non mancava l’«eterno democristiano», il garibaldino Nino Bixio, che esordì il 18 aprile 1861 con un bel: «io sorgo in nome dell’Italia e della concordia!». Il ferimento di Garibaldi in Aspromonte, con l’immancabile marcia dei bersaglieri che tanti di noi hanno storpiato a scuola per imparare le vocali, il brigantaggio, il re d’Italia Vittorio Emanuele II che deve spostare la capitale a Firenze, la crociata per la liberazione del Veneto dall’Austria, tutta la prima parte del libro ruota intorno alle gesta dei nostri personaggi risorgimentali, più o meno eroici.
Fruttero e Gramellini vanno oltre, fino ai giorni nostri. Per fare questo libro hanno letto un numero impressionante di testi relativi a ogni episodio, a ogni personaggio, ciascuno dei quali meriterebbe un intero volume. Così, alle tappe “obbligatorie” della storia patria, come la breccia di Porta Pia, Caporetto, la marcia su Roma, il rapimento Moro, Mani Pulite, aggiungono altre date di cronaca rosa e cronaca nera, sinistri figuri accanto a purissimi eroi. Troviamo Pavarotti ad esempio, ma non la Callas, la tragedia del Vajont e non il Polesine, l’assassinio di Casalegno e non quello di Tobagi per il periodo buio degli “anni di piombo”. Con queste pagine i due autori risvegliano la curiosità dei lettori: l’intento è quello di fornire un’infarinatura di storia d’Italia a tutti coloro che ne hanno perso memoria o non l’hanno mai avuta. «L’impressione finale – scrivono – è che questa Patria sia una difficile Patria, più volte sull’orlo del baratro, più volte nel baratro precipitata, con continue riprese anche stupefacenti, anche ammirevoli. C’è di che inorgoglirsi, ma purtroppo anche di che vergognarsi. Un Paese irritante, fastidioso, quasi sempre dilaniato da emotività contrapposte e che potrebbe fare molto di più, come dicevano gli insegnanti alle nostre mamme.»

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Conosci l'autore

Carlo Fruttero

1926, Torino

Nato a Torino il 19 settembre 1926, dopo gli studi universitari (in quegli anni conobbe Calvino) Fruttero, nel 1947, andò in Francia, dove fece molti mestieri ma soprattutto iniziò a tradurre per Giulio Einaudi. Ben presto la passione per la scrittura divenne centrale nella sua vita, e nel ’52 avvenne l’incontro più importante: quello con Franco Lucentini, non solo grande amico, ma anche metà della coppia a venire. Lucentini, romano, si trasferì a Torino, ed entrambi vennero assunti da Einaudi come redattori: traducevano Borges e Beckett, ma nel frattempo "scoprivano" la fantascienza. Nel ’61 prima uno poi l’altro passarono alla Mondadori, per dirigere «Urania», la prima collana di fantascienza, rimasta punto di riferimento...

Massimo Gramellini

1960, Torino

Torinese di sangue romagnolo, è giornalista e vicedirettore del Corriere della Sera. Ha scritto per anni un corsivo sulla prima pagina in taglio basso, intitolato "Buongiorno", dove commentava uno dei fatti principali della giornata.Gestisce la rubrica della Posta del cuore sull'inserto settimanale Specchio. Da anni pubblica un corsivo quotidiano sul Corriere della Sera, intitolato "Il Caffè". Ha collaborato con la trasmissione televisiva di Rai Tre Che tempo che fa e, dal 2016, conduce un talk show su Rai Tre Le parole della settimana. Oltre ai saggi e alle raccolte di articoli, ha pubblicato i romanzi: L’ultima riga delle favole (2010), Fai bei sogni (2012), Avrò cura di te (con Chiara Gamberale, 2014), Prima che tu venga al mondo...

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