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Percezioni. Come il cervello costruisce il mondo - Beau Lotto - copertina
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Percezioni. Come il cervello costruisce il mondo - Beau Lotto - copertina

Descrizione


Un libro, ma anche una specie di esperimento, di cui il lettore è l’oggetto. Mostra il sistema per cambiare noi stessi sfruttando la fallibilità delle nostre percezioni, e ci convince attraverso innumerevoli esempi spiazzanti che dubitare – di tutto, anche di ciò che «vediamo coi nostri occhi» – è sempre salutare e molto utile.

«Beau Lotto è un narratore potente che unisce la scienza di laboratorio con le arti creative in maniera inaspettata, ricavandone intuizioni utilissime.» - Wired

«È scritto benissimo, con ironia e chiarezza. Lo raccomando davvero.» - Jerry Harrison, chitarra solista dei Talking Heads

«Beau Lotto è lo scrittore ideale per un libro popolare sulle neuroscienze della percezione. Ha già dimostrato di essere un divulgatore della scienza estremamente coinvolgente e audace. Soprattutto, è un ben noto neuroscienziato che conosce bene ciò di cui parla. In questo libro vi convincerà del fatto che l'esperienza della visione è una cosa ben più misteriosa ed eccitante di quel che sembra.» - Christopher Frith, Professore di Neuroscienze, University College, Londra

Per secoli i filosofi hanno cercato di capire se ciò che vediamo corrisponde davvero a ciò che c’è «là fuori». Da Platone a Matrix, il dubbio ci ha sempre assalito: la «cosa in sé», l’esistenza oggettiva, indipendente dal nostro sguardo, è vera o è un’illusione? Le neuroscienze hanno la risposta: è un’illusione, noi non vediamo la realtà. E hanno anche una spiegazione del perché: il nostro cervello non si è evoluto per guardare la realtà, ma per fare altro. Solo il 10% delle connessioni neurali riguarda la visione; il restante 90% è per lo più costituito da un’immensa e sofisticatissima rete interna, che lavora incessantemente per dare un senso all’informazione proveniente dall’esterno. E «dare un senso», in termini evolutivi, significa costruire un modello del mondo che consenta di sopravvivere e riprodursi al meglio. Tutte le migliori scelte di sopravvivenza fatte dai nostri antenati, dunque, sopravvivono in noi; le peggiori sono invece morte con loro senza lasciare discendenza. Costruiamo attivamente un mondo che ci appare reale perché ci è utile. Si tratta di un mondo che naturalmente ha una relazione con la realtà, ma non è la realtà. Usando le neuroscienze percettive, Beau Lotto ci offre un libro effervescente, che ha uno scopo preciso: mostrarci come la consapevolezza della differenza tra percezioni e realtà possa portare a sviluppare una nuova creatività, sul lavoro, in amore, ovunque. Ma se il nostro cervello è una manifestazione della nostra storia evolutiva, come possiamo noi «uscirne», guardarlo «da fuori» per innovare il nostro futuro? Proprio di questo parla il libro: possiamo farlo «deviando», cambiando modo di vedere: guardando sé stessi guardare, percependo le nostre percezioni, conoscendole, diventandone consapevoli. Percezioni è costruito – anche tipograficamente – allo scopo farvi pensare in modo nuovo e creativo. È un libro, ma è anche una specie di esperimento, di cui il lettore è l’oggetto. Mostra il sistema per cambiare noi stessi sfruttando la fallibilità delle nostre percezioni, e ci convince attraverso innumerevoli esempi spiazzanti che dubitare – di tutto, anche di ciò che «vediamo coi nostri occhi» – è sempre salutare e molto utile.
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Dettagli

2017
12 ottobre 2017
336 p., ill. , Rilegato
9788833927053
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Indice

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Ringraziamenti

Introduzione. Il Lab of Misfits: percezioni in libertà

Giù nella buca del coniglio - Siate deliranti

I. Un tuffo nei colori

II. Le informazioni sono prive di significato
Non percepiamo tutto ciò che è possibile percepire - Le informazioni che ci arrivano sono un flusso costante - Tutti gli stimoli sono molto ambigui - Non esiste un manuale di istruzione

III. Diamo senso ai sensi

IV. L'illusione delle illusioni

V. La rana che sognava di essere un principe

VI. La fisiologia degli assunti
Lo spazio del possibile

VII. Costruire un nuovo passato per il futuro

VIII. Rendere visibile l'invisibile

IX. Celebrare il dubbio

X. L'ecologia dell'innovazione

Un inizio. Perché deviare?
Note
Indice dei nomi e delle opere

Valutazioni e recensioni

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Ed
Recensioni: 5/5

Bellissimo libro. Assolutamente da leggere! Ottima divulgazione, quindi certo, non si trovano ad ogni riga i riferimento bibliografici delle tesi espresse. Ma le critiche dell'utente precedente mi sembrano piuttosto balzane... chissà che assunti avrà incorporati... :-)

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fontinaboy
Recensioni: 1/5

Ho iniziato a leggerlo con sincera curiosità, senza aspettative ma con fiducia e apertura. Leggo i ringraziamenti, leggo l'introduzione, leggo il primo capitolo, poi il secondo... leggo e leggo... e cosa leggo? Il nulla più assoluto. Vado avanti e, tranne una piccolissima parentesi nella prima parte del capitolo sulla Fisiologia degli assiomi, più spiccio e concreto, scoprirò che intanto il libro è tutto così, fino alla fine. Cosa intendo con “nulla più assoluto”? Un saggio (saggio?) che si propone come scientifico, concreto e propositivo e che di scientifico non ha nulla: non un dato, non una statistica, non un numero, se non un fidarsi “scientificamente” di quello che dice l'autore. Lo dice continuamente, del resto: vi dirò questo, farò questo, scoprirete questo, quello... e come lo scopriremo? Solo perché ce lo dice lui. E infatti il libro è infarcito di testi espliciti e paratesti nascosti autoreferenziali e autocelebrativi: continuamente si celebra dicendo che questo libro è ben scritto, ben illustrato (ma dove?), che ci farà cambiare idea, che ci metterà il germe del dubbio, che – finta modestia, vera arroganza – alla fine ne sapremo meno di prima. Ooooh, ma che bravo... Poi: continui riferimenti alla sua bellissima e bravissima compagna Isabel, ai figli, agli amici, agli scienziati solo se però sono stati suoi maestri, educatori, mentori e affini. Tutta gente bravissima e geniale, mai suffragata da un fatto concreto. Ce lo dice lui, crediamoci. Continui riferimenti al mondo della Silicon Valley: Google, Apple, Steve Jobs, eccetera. Cita sempre questi, mai una volta Bill Gates per dire: evidentemente, dietro c'è questo mondo qui. E infatti cosa si scopre? Che Lotto è un partecipante delle TedX Conference, che sono la finta cultura popolare in realtà snobistica e soprattutto ricca e foraggiata da queste multinazionali per darsi una parvenza di etica, di libertà, di apertura mentale. Poi: scritto davvero male, ripetitivo, noioso, ripetitivo, noioso, fino al

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CAMILLO
Recensioni: 5/5

Un gioiello. Libro impegnativo ma che svela moltissime cose e soprattutto che la realtà non è quella che abbiamo davanti agli occhi.

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Recensioni

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Voce della critica

Che differenza c’è tra ciò che vediamo e ciò che percepiamo? Com’è noto questa domanda ha ossessionato filosofi e scienziati sin dai tempi di Platone. Oggi, le neuroscienze cognitive ci aiutano a rispondere a questo antico interrogativo, a chiarire la differenza tra realtà e percezione, tra ciò che l’occhio vede e la rappresentazione che ne dà il cervello. (...). ognuno di noi percepisce e ricorda più vivamente solo alcuni particolari della realtà, caratteristiche che hanno a che vedere con esperienze precedenti, emozioni, propensioni fortemente individuali, ma anche trappole cognitive. È quanto ci dice, Beau Lotto, in questo affascinante libro, in cui il lettore viene condotto per mano attraverso il complesso mondo della percezione e partecipa a una serie di esperimenti percettivi, grazie alle figure e a un taglio molto originale del volume che induce il lettore a rendersi conto che ciò che vede passa attraverso complessi filtri e distorsioni. Lotto sui temi della percezione, ha il grande merito di fondere scienza e narrazione, dati che riguardano l’occhio e il cervello, ovverosia visione e percezione, e storie improntate alla realtà quotidiana o alla cronaca. Un aspetto originale del libro è quello di essere disseminato da “trappole percettive” che, molto spesso, sono agganciate al mondo dell’arte: ad esempio ai movimenti d’avanguardia dei primi del Novecento capeggiati da Kazimir Malevic autore del celeberrimo Quadrato nero e dell’ancor più noto Bianco su bianco. Per Malevic, “solo la sensibilità è essenziale, l’oggetto in sé non significa” e Beau Lotto sottolinea come il dipinto in sé non abbia spesso alcun valore rispetto al passato percettivo di chi lo osserva, all’interpretazione cognitiva. L’autore di Percezioni rimanda spesso alle teorie dello psicologo della percezione e neuroscienziato inglese Richard Gregory che operò in stretta consonanza con lo storico e teorico dell’arte austriaco Ernst Gombrich. Secondo i due studiosi, vi sono schemi figurativi che danno all’immagine il valore di una codificazione che elimina il concetto di una visione innocente e “naturale” dei fatti visivi. Le immagini, secondo Gregory e Gombrich, sono chiavi, capaci di aprire certe serrature biologiche o psicologiche. Questo concetto emerge chiaramente dal testo – e dalle immagini – del bel saggio di Lotto: il cervello non è mai un analizzatore imparziale ma, attraverso la sua plasticità, si adatta e percepisce, modificando in tal modo la sua stessa struttura. La scienza della percezione dimostra che abbiamo la possibilità di attribuire nuovi significati a un’esperienza precedente, il che può alterare l’insieme dei nostri significati passati e, a sua volta, le risposte future. Come conclude Lotto, “siamo noi a cambiare ciò di cui siamo capaci”.

Recensione di Alberto Oliverio

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Conosci l'autore

Beau Lotto

Beau Lotto è un neuroscienziato dello University College di Londra che svolge le sue ricerche sulla percezione negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. I suoi metodi originali di ricerca e di insegnamento lo hanno portato a cofirmare la prima ricerca pubblicata in una rivista accademica scritta da un bambino della scuola primaria. Un altro protocollo sperimentale originale lo ha portato a creare un’installazione artistica allo Science Museum di Londra come palcoscenico di osservazione dei comportamenti. Queste tecniche inconsuete hanno reso Beau Lotto popolare in televisione (BBC e PBS) e come conferenziere, portandolo per due volte ai Ted Talks. Percezioni (Bollati Boringhieri 2017) è il suo primo libro.

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