Percezioni. Come il cervello costruisce il mondo
- EAN: 9788833927053
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«Beau Lotto è un narratore potente che unisce la scienza di laboratorio con le arti creative in maniera inaspettata, ricavandone intuizioni utilissime.» - Wired
«È scritto benissimo, con ironia e chiarezza. Lo raccomando davvero.» - Jerry Harrison, chitarra solista dei Talking Heads
«Beau Lotto è lo scrittore ideale per un libro popolare sulle neuroscienze della percezione. Ha già dimostrato di essere un divulgatore della scienza estremamente coinvolgente e audace. Soprattutto, è un ben noto neuroscienziato che conosce bene ciò di cui parla. In questo libro vi convincerà del fatto che l'esperienza della visione è una cosa ben più misteriosa ed eccitante di quel che sembra.» - Christopher Frith, Professore di Neuroscienze, University College, Londra
Per secoli i filosofi hanno cercato di capire se ciò che vediamo corrisponde davvero a ciò che c’è «là fuori». Da Platone a Matrix, il dubbio ci ha sempre assalito: la «cosa in sé», l’esistenza oggettiva, indipendente dal nostro sguardo, è vera o è un’illusione? Le neuroscienze hanno la risposta: è un’illusione, noi non vediamo la realtà. E hanno anche una spiegazione del perché: il nostro cervello non si è evoluto per guardare la realtà, ma per fare altro. Solo il 10% delle connessioni neurali riguarda la visione; il restante 90% è per lo più costituito da un’immensa e sofisticatissima rete interna, che lavora incessantemente per dare un senso all’informazione proveniente dall’esterno. E «dare un senso», in termini evolutivi, significa costruire un modello del mondo che consenta di sopravvivere e riprodursi al meglio. Tutte le migliori scelte di sopravvivenza fatte dai nostri antenati, dunque, sopravvivono in noi; le peggiori sono invece morte con loro senza lasciare discendenza. Costruiamo attivamente un mondo che ci appare reale perché ci è utile. Si tratta di un mondo che naturalmente ha una relazione con la realtà, ma non è la realtà. Usando le neuroscienze percettive, Beau Lotto ci offre un libro effervescente, che ha uno scopo preciso: mostrarci come la consapevolezza della differenza tra percezioni e realtà possa portare a sviluppare una nuova creatività, sul lavoro, in amore, ovunque. Ma se il nostro cervello è una manifestazione della nostra storia evolutiva, come possiamo noi «uscirne», guardarlo «da fuori» per innovare il nostro futuro? Proprio di questo parla il libro: possiamo farlo «deviando», cambiando modo di vedere: guardando sé stessi guardare, percependo le nostre percezioni, conoscendole, diventandone consapevoli. Percezioni è costruito – anche tipograficamente – allo scopo farvi pensare in modo nuovo e creativo. È un libro, ma è anche una specie di esperimento, di cui il lettore è l’oggetto. Mostra il sistema per cambiare noi stessi sfruttando la fallibilità delle nostre percezioni, e ci convince attraverso innumerevoli esempi spiazzanti che dubitare – di tutto, anche di ciò che «vediamo coi nostri occhi» – è sempre salutare e molto utile.

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Che differenza c’è tra ciò che vediamo e ciò che percepiamo? Com’è noto questa domanda ha ossessionato filosofi e scienziati sin dai tempi di Platone. Oggi, le neuroscienze cognitive ci aiutano a rispondere a questo antico interrogativo, a chiarire la differenza tra realtà e percezione, tra ciò che l’occhio vede e la rappresentazione che ne dà il cervello. (...). ognuno di noi percepisce e ricorda più vivamente solo alcuni particolari della realtà, caratteristiche che hanno a che vedere con esperienze precedenti, emozioni, propensioni fortemente individuali, ma anche trappole cognitive. È quanto ci dice, Beau Lotto, in questo affascinante libro, in cui il lettore viene condotto per mano attraverso il complesso mondo della percezione e partecipa a una serie di esperimenti percettivi, grazie alle figure e a un taglio molto originale del volume che induce il lettore a rendersi conto che ciò che vede passa attraverso complessi filtri e distorsioni. Lotto sui temi della percezione, ha il grande merito di fondere scienza e narrazione, dati che riguardano l’occhio e il cervello, ovverosia visione e percezione, e storie improntate alla realtà quotidiana o alla cronaca. Un aspetto originale del libro è quello di essere disseminato da “trappole percettive” che, molto spesso, sono agganciate al mondo dell’arte: ad esempio ai movimenti d’avanguardia dei primi del Novecento capeggiati da Kazimir Malevic autore del celeberrimo Quadrato nero e dell’ancor più noto Bianco su bianco. Per Malevic, “solo la sensibilità è essenziale, l’oggetto in sé non significa” e Beau Lotto sottolinea come il dipinto in sé non abbia spesso alcun valore rispetto al passato percettivo di chi lo osserva, all’interpretazione cognitiva. L’autore di Percezioni rimanda spesso alle teorie dello psicologo della percezione e neuroscienziato inglese Richard Gregory che operò in stretta consonanza con lo storico e teorico dell’arte austriaco Ernst Gombrich. Secondo i due studiosi, vi sono schemi figurativi che danno all’immagine il valore di una codificazione che elimina il concetto di una visione innocente e “naturale” dei fatti visivi. Le immagini, secondo Gregory e Gombrich, sono chiavi, capaci di aprire certe serrature biologiche o psicologiche. Questo concetto emerge chiaramente dal testo – e dalle immagini – del bel saggio di Lotto: il cervello non è mai un analizzatore imparziale ma, attraverso la sua plasticità, si adatta e percepisce, modificando in tal modo la sua stessa struttura. La scienza della percezione dimostra che abbiamo la possibilità di attribuire nuovi significati a un’esperienza precedente, il che può alterare l’insieme dei nostri significati passati e, a sua volta, le risposte future. Come conclude Lotto, “siamo noi a cambiare ciò di cui siamo capaci”.
Recensione di Alberto Oliverio
Ringraziamenti
Introduzione. Il Lab of Misfits: percezioni in libertà
Giù nella buca del coniglio - Siate deliranti
I. Un tuffo nei colori
II. Le informazioni sono prive di significato
Non percepiamo tutto ciò che è possibile percepire - Le informazioni che ci arrivano sono un flusso costante - Tutti gli stimoli sono molto ambigui - Non esiste un manuale di istruzione
III. Diamo senso ai sensi
IV. L'illusione delle illusioni
V. La rana che sognava di essere un principe
VI. La fisiologia degli assunti
Lo spazio del possibile
VII. Costruire un nuovo passato per il futuro
VIII. Rendere visibile l'invisibile
IX. Celebrare il dubbio
X. L'ecologia dell'innovazione
Un inizio. Perché deviare?
Note
Indice dei nomi e delle opere
