Una perfetta geometria

Un bel giallo, in cui certamente emerge il protagonista, Adriano, un ex-poliziotto con una psicologia complessa, fragilità e punti di forza del tutto peculiari, che sono caratterizzati dalla dipendenza dal cibo, superata con successo. E dalla profonda capacità di riconoscere e vivere pienamente le sue emozioni, ma anche di riconoscerle e accoglierle negli occhi della donna che ama.

Adriano Panatta, non il tennista ma un ex poliziotto, viene chiamato dal suo passato ad indagare sul suicidio di una ragazza. Si trova così invischiato in una vicenda viscida e in trame scivolose, tra politici, affaristi e religiosi specchio di questi tempi sporchi. La grande attenzione alla psicologia dei personaggi non è mai pesante, anche se la formazione dell'autore, esperto di mindfullness, ogni tanto stucca un po' e rende antipatiche certe riflessioni, non troppo adatte a un giallo. In ogni caso è ben scritto e vale anche la pena sottolineare la qualità della brossurra delle edizioni NNE.

Senza infamia e senza lode. Un buon libro ma nel complesso niente di eccezionale. Poco spazio alle indagini e molto alla vita privata del protagonista. Qualche stereotipo di troppo e una storia già vista