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Il piacere - Gabriele D'Annunzio - copertina
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piacere

Dettagli

2001
Tascabile
1 maggio 2001
624 p.
9788804493303

Valutazioni e recensioni

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Alexro92
Recensioni: 5/5

Il piacere, primo romanzo di D'annunzio, è testimonianza di una precisa tendenza culturale degli ultimi anni dell'800: l'estetismo. Andrea Sperelli, moderno "giovin signore" dell'aristocrazia romana, ricerca infatti il bello estetico più sfrenato e il picare fine a sè stesso, secondo una tendenza nata in Francia con Huysmans e che sarebbe continuata nell'anno successivo con la pubblicazione de Il ritratto di Dorian Gray. La grandezza del romanzo non risiede nella trama, semplice e poco interessante, ma nella scrittura raffinata ed elegantissima, talvolta retorica, tipica di D'annunzio. E' evidente come vi sia molto della sua biografia e della sua vita "inimitabile" nella figura di Andrea Sperelli. Non è quindi casuale l'ambientazione a Roma, i cui salotti D'annunzio frequentò a lungo. Ciò detto, non posso che consigliare questo romanzo, forse non molto profondo(ma non è certo questo che bisogna ricercare in D'annunzio, sostenitore della "arte per l'arte"), ma certamente impareggiabile esempio di scrittura. Una nota di merito all'edizione Mondadori: l'introduzione è decisamente esauriente e, soprattutto, l'apparato di note è quanto di meglio si potesse chiedere.

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philo
Recensioni: 5/5

capolavoro

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Roberto
Recensioni: 4/5

Fascinosissimo il primo romanzo di D'Annunzio. Stile impregnato di estetismo e trama esile, ma l'effetto complessivo non può che appagare il lettore. Attenzione però a non lasciarsi abbindolare, visto che lo stesso autore in seguito tentò di modificare e alleggerire la propria scrittura, verso risultati secondo me migliori. Buon punto di partenza per lo studio di D'Annunzio. Come sempre Mondadori offre in questa collana una buona edizione ad un prezzo accessibile, con introduzione approfondita (perfetta per la scuola) e utile apparato di note.

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Gabriele D'Annunzio

1863, Pescara

Debuttò giovanissimo con la raccolta di versi Primo vere (1879), cui seguì nel 1882 Canto novo, nel quale è evidente l’imitazione di Carducci temperata da una già personale vena sensuale e naturalistica. A Roma, dove iniziò (ma non concluse) gli studi alla facoltà di lettere, D’Annunzio visse all’insegna della mondanità e dell’estetismo, sempre alla ricerca di nuove sensazioni in nome di un compiaciuto erotismo al quale sarebbe rimasto fedele sino alla fine con ossessive varianti. Dal decadentismo europeo assimilava, intanto, ideali di sensibilità e di raffinatezza e il gusto del tecnicismo formale: nacquero così, accanto ad alcune raccolte di versi, romanzi come Il piacere (1889), Giovanni Episcopo (1891)...

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