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Il piano zero - Giampaolo Cassitta - copertina
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Descrizione


Claudio, magistrato, è passato indenne attraverso le difficili stagioni che hanno caratterizzato il passato recente d'Italia. Le stragi, i servizi segreti deviati, i depistaggi, le BR, i NAR. Quando oramai è convinto che la sua carriera si sia assestata in una placida quotidianità, all'improvviso, i tempi andati tornano a bussare alla porta rumorosamente. L'amico poliziotto Gianvittorio lo aiuta ad incontrarsi con Violetta, l'amata compagna degli anni giovanili, brigatista mai pentita, pronta a fargli una rivelazione sconvolgente. È lei infatti che ha custodito per decenni un segreto che potrebbe spiegare molti dei fatti che, tra gli anni '70 e gli anni '80, hanno sconvolto l'Italia: la strage di Ustica, il treno Italicus, piazza Fontana. E la strage di Bologna. Tutte le certezze acquisite da Claudio si sgretoleranno progressivamente. Perché Violetta non è solo una brigatista incapace di riconoscere i propri errori. Violetta è il paradigma di una esperienza vissuta follemente, il mistero esistenziale che Claudio deve assolutamente svelare se vuole arrivare, finalmente, al fondo della questione.
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Dettagli

2011
1 ottobre 2011
164 p., Brossura
9788896412466

Valutazioni e recensioni

4,4/5
Recensioni: 4/5
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marta vellusi
Recensioni: 2/5

Ho letto molto velocemente il libro e, devo dire che mi è piaciuta l'impostazione e la costruzione. Il personaggio più accattivante è chiaramente Marceddu ma, ahimè, sfigatello con le donne e con una Violetta decisamente odiosa. Ecco, da donna, non la sopporto. Quella supponenza e quell'essere sempre alla ricerca di qualcosa e non decidere niente. Il testo è a volte lirico, altre cammina con passi pesanti sulla vecchia storia che, forse, andava ampliata. Non si capisce bene perchè i tre sono diventati amici, perchè son finiti in radio, che diavolo ci facevano. Ecco la storia di quegli anni (per me decisamente importanti) rimane forse un po' troppo lontana e accennata. Avrei dedicato più pagine ai ricordi anche perchè quando Cassitta ci prova colpisce nel segno. Insomma, anche io amavo baglioni ma ero considerata una inguaribile romantica e non potevo essere una tosta comunista. Bel libro ma manca qualcosa. Ecco perchè do un voto più basso di quello che potrebbe in realtà meritare. Rimandanto a settembre con un seguito più corposo.

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manlio cresci
Recensioni: 5/5

Il libro, lo dico subito è bellissimo. Scorre bene e il racconto ti prende e ti trasporta fin da subito. Ho amato, essenzialmente un personaggio: Il Laerte, il detenuto, uno che ha creduto, un idealista. Perchè il libro racconta questo: la forza di crederci, della passione, del mettersi in gioco e di perdere. E' un libro di sconfitte. Infatti, questo è il lato oscuro di tutto. Non c'è nessuno che si salva. Almeno apparentemente. O forse Claudio o Violetta. E' vero. E' una storia sospesa che vale la pena di leggere. Il libro l'ho acquistato quasi per caso, nel senso che un'amica mi aveva parlato dell'autore e della sua "fissa" sul caso Moro e sulla strage di Bologna. Preciso che sono molto giovane, meglio sono nato nel 1980 e la strage di Bologna me la porto appresso dalla nascita. Quando ho acquistato il libro ero convinto, almeno inzialmente, che fosse qualcosa di filmico, buono per un poliziesco anche se la mia amica mi aveva detto quaclosa che mi aveva colpito. La storia della bomba che poteva essere utile per altri scopi. Dunque la lettura è stata invece invasiva, laerte stratosferico, grande interprete di servizio e dedizione, piccolo eroe negativo ma bello da ricordare. L'unico personaggio oscuro è rimasto Gianvittorio. Troppo sbirro e troppo ingessato. Sfido io che Violetta tifava per Claudio. Concordo con le altre recensioni quando parlano di un seguito. Anche se è un pò difficile capire di cosa il buon Claudio si possa ancora occupare. Della strage di Capaci? O di ustica? Insomma, spazi per la fantasia ce ne sono. Il libro lo consiglio per chi non conosce quel periodo delle radio libere e per chi è convinto che i comunisti non sapevano amare. Condivido che in fondo è un libro in certi frangenti molto romanticone.

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ANTONELLA MOSSA
Recensioni: 4/5

Letto..e dentro a queste pagine ho camminato, ritrovando le strade della mia Alghero (e non solo) il suo mare, il suo maestrale. Luoghi.Profumi.Persone.Musica. Questo libro mi ha riportato a casa. Gli anni della storia non sono stati i miei anni,ne ho conosciuto l'orrore solo in seguito. Nonostante questo, i suoi personaggi mi sono stati subito familiari,come vecchie conoscenze ritrovate per caso. E cosi' e' stato anche con l'autore,ritrovare un volto conosciuto una vita fa in modo fortuito e inaspettato ma non per questo meno gradevole. Grazie infinite a Giampaolo per avermi regalato una lettura intrigante e coinvolgente, a tratti persino romantica, ma mai banale.E grazie anche per l'originalissima presentazione di questo libro,un misto di teatro, cabaret e recital musicale dove la verve dell'autore ha gentilmente lasciato spazio anche ai piu' vari sentimenti del suo pubblico.

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Recensioni

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