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Piove sul nostro amore. Una storia di donne, medici, aborti, predicatori e apprendisti stregoni - Silvia Ballestra - copertina
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Descrizione


Ma davvero in Italia c'è un'emergenza legata ai temi della vita? Davvero italiane e italiani si sentono minacciati dal dilagare dell'aborto, dall'abuso della pillola del giorno dopo, dal rischio dell'eugenetica, dall'operato di scienziati senza valori e senza etica? Silvia Ballestra è andata a vedere. Ha visitato ospedali e centri di ricerca. Ha incontrato medici laici e medici cattolici, volontari e obiettori di coscienza. Ha frequentato raduni politici e religiosi. Ha condiviso le paure e le speranze delle donne nelle sale d'attesa dei consultori. Con sensibilità di scrittrice e curiosità di reporter ha raccolto storie e testimonianze preziose, voci di un paese reale lontano mille miglia da un dibattito pubblico troppo spesso ideologico, artificioso, pretestuoso. Da Nord a Sud, dalle grandi città ai piccoli centri di provincia, il suo è un viaggio nelle gioie e nei dolori di tutti i giorni. Nei travagli delle coppie e delle coscienze. Nelle scelte difficili che tutti, credenti e non credenti, prima o poi si trovano ad affrontare.
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Dettagli

2008
5 settembre 2008
174 p., Brossura
9788807171536

Valutazioni e recensioni

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prisca
Recensioni: 4/5

Non mi è piaciuto molto il modo di scrivere,il suo stile troppo discorsivo.Però l'argomento è interessantissimo,e libri così in Italia servono.Serve anche saper leggere fenomeni come il potere enorme della Chiesa in materie di etica e di donna per quello che sono.L'autrice presenta una realtà allarmante,di cui si parla ancora troppo in Italia.Un libro che chiunque dovrebbe leggere per aprire gli occhi.

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La recensione di IBS

Fine delle ideologie e fine delle battaglie: in un Paese pacificato ha ancora senso parlare di femminismo? In un Paese in cui l'agenda politica viene stabilita dai media, i temi etici possono ancora essere il fulcro del dibattito? Silvia Ballestra, scrittrice e giornalista impegnata, prova a fare il punto della situazione, cercando di capire i motivi per cui, negli ultimi anni, temi delicati come l'aborto, i metodi contraccettivi, l'eugenetica, siano stati tralasciati dai centri di potere per ritornare a infiammare i pulpiti. Opinionisti, religiosi, politici e intellettuali hanno riacceso l'interesse dei media su una tematica che si ammanta di moralismo, ma che inspiegabilmente taglia fuori le donne.
Il "viaggio" della scrittrice, qui nei panni di reporter, inizia l'8 marzo 2008, da una festa della donna trascorsa in maniera anomala, prima alle celebrazioni ufficiali sulla piazza del Quirinale, poi al comizio della lista anti-abortista di Giuliano Ferrara in piazza Farnese. Nel primo caso ha ricevuto un invito ufficiale da parte delle autorità, nel secondo cede alla curiosità di capire il punto di vista maschile sull'argomento. Un punto di vista probabilmente antitetico rispetto al suo e a quello delle donne che negli anni si sono battute per ottenere diritti e dignità, ma anche una voce che oggi prevale sulle altre all'interno del circuito mediatico, e che quindi merita di essere approfondita. Nella sua inchiesta Silvia Ballestra segue un corso di formazione per volontarie del cattolicissimo Movimento per la vita, sfoglia i volantini e gli opuscoli dei Centri di aiuto alla vita e frequenta i loro incontri. Scopre che c'è una politica mischiata al marketing e alle migliori strategie di comunicazione, nella quale si è passati "da un certo terrorismo iconografico (feti ritoccati in photoshop, manine, piedini, album dell'orrore) alle pance rotonde e rassicuranti, dalle donne assassine alle donne da aiutare con l'abbraccio, dalla colpevolizzazione all'aiuto fraterno." Addirittura si spinge ad assistere a una lezione del professore di bioetica Mario Palmaro, della Pontificia Università Regina Apostolorum e, mentre le sembra di ascoltare i discorsi di una piccola avanguardia dell'organizzazione dei Legionari di Cristo, in realtà si rende conto che gli argomenti di questa galassia anti-abortista sono esattamene gli stessi pronunciati da papa Benedetto XVI ogni settimana, con una formidabile copertura mediatica.
Un percorso che la conduce a incontrare non solo coloro che si occupano di definire i labili confini tra la vita e la morte, ma anche quelle persone che si trovano ogni giorno a lavorare a contatto con la sofferenza. I ginecologi della clinica Mangiagalli ("il fabbricone di bambini" di Milano centro), i pediatri ospedalieri, ma anche le donne che ogni giorno seguono i bambini nati con malattie congenite, come Betty, un'infermiera di Padova che un bel giorno scrive a Giuliano Ferrara e Lindo Ferretti per spiegare cos'è materialmente l'eugenetica. Una donna che porta su di sé il peso di una posizione politica ed etica di matrice cattolica, che stravolge l'esistenza di centinaia di famiglie. Una storia, tra le altre, che fa riflettere, in un momento in cui troppe donne preferiscono delegare agli uomini anche i loro pensieri.

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Conosci l'autore

Silvia Ballestra

1969, Porto San Giorgio (Ap)

Ha esordito nel 1990 nell’antologia “Papergang - Under 25 vol.3,” a cura di Pier Vittorio Tondelli, ed è autrice di vari romanzi, raccolte di racconti, saggi e traduzioni pubblicati a partire dal 1991. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Laureata in Lingue e Letterature straniere, vive e lavora a Milano.Il suo libro d'esordio è Compleanno dell'iguana (1991), salutato da un vasto successo e tradotto in varie lingue. Vi compariva per la prima volta il personaggio di Antò Lo Purk, un ragazzo abruzzese che non riesce a sopportare l'angustia di Pescara e si trasferisce prima a Bologna poi a Berlino, per scoprire ovunque la stessa frustrazione. Seguí La guerra degli Antò (1992), poi la raccolta di racconti Gli orsi (1994),...

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