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Belle pagine di Lodoli, soprattutto "Grande circo invalido".
Ne "I fannulloni" Lodoli fa muovere i suoi personaggi sullo sfondo del brulicante microcosmo di una Roma periferica, comparse di un'esistenza quotidiana difficile e poetica, presenze insieme innocenti e malfide, che sembrano dover scontare con una vita grama la sfida di voler esserci a ogni costo. Il racconto è narrato in prima persona da un anziano piazzista di pietre simil-preziose, nobile solo di aspetto e di nome: Lorenzo Marchese, in realtà uomo di poche pretese come i gioielli che smercia. Lorenzo vive due grandi sogni nella vita: il primo, raccontato con mano davvero felice nel capitolo d'apertura, è l'incontro e l'amore per Caterina, una goffa e tenera gigantessa, a disagio nel mondo e nei sentimenti. Con lei divide una vita di poche pretese e un enorme letto per dieci anni, prima che un infarto gliela rubi crudelmente tra l'indifferenza della gente, lasciandogli solo il rammarico di non averle dato abbastanza. Morta Caterina, tornato a un'esistenza rassegnata e vigliaccamente dignitosa, Lorenzo ottiene dalla vita un secondo grande regalo: l'incontro con un ragazzo nero, Gabèn, un ambulante pieno di gioia di vivere e fantasia, che lo trascina in una serie di avventure incredibili ed esaltanti. In quest'ultima parte del volume le citazioni filmiche si sprecano: c'è un po' tutto il nostro neorealismo, dalla scena del saccheggio del guardaroba padronale alla stampa di banconote straniere false. In particolare, Fellini docet e imperversa:da "I vitelloni" alla Via Veneto de "La dolce vita", fino a "Ginger e Fred", con il suo torpedone pieno di larve umane, ectoplasmi di trapassati. Il finale, brumoso e sospeso nell'attesa impossibile di un'alba vendicatrice e riscattante sulla spiaggia di Ostia, ha ancora i campi lunghi e gli sfondi felliniani, con qualche memoria non peregrina di Nanni Moretti. E' un peccato, però, che tra tanta sensibilità all'immagine, lo spessore narrativo dei personaggi si sfaldi, finisca per sfilacciarsi e diventare meno credibile.
............dopo aver conosciuto le pene,le pieghe dei personaggi di questi racconti non potrete fermarvi....sarete voi stessi a muovervi come loro, a desiderare...grazie
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