Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Propaganda e ordini alla stampa. Da Badoglio alla Repubblica sociale italiana - Romain H. Rainero - copertina
Propaganda e ordini alla stampa. Da Badoglio alla Repubblica sociale italiana - Romain H. Rainero - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 5 liste dei desideri
Propaganda e ordini alla stampa. Da Badoglio alla Repubblica sociale italiana
Disponibilità immediata
25,00 €
25,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
25,00 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
25,00 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Propaganda e ordini alla stampa. Da Badoglio alla Repubblica sociale italiana - Romain H. Rainero - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Il volume ricostruisce la storia delle imposizioni alla stampa durante il regime fascista, prendendo in considerazione la fase cruciale che va dalla prima caduta di Mussolini alla Liberazione, ossia dal 25 luglio 1943 al 25 aprile 1945; un periodo particolarmente difficile da studiare, sia perché le fonti sono state in gran parte fatte sparire sia perché a lungo, in questo dopoguerra, la storia della Repubblica sociale italiana è stata, secondo l'autore, "banalizzata", nel senso del sistematico rifiuto di esplorarne i contorni con equilibrio e imparzialità.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2007
1 ottobre 2007
320 p., Brossura
9788846487667

Voce della critica

Il volume è diviso in due parti: al saggio è aggiunta un'appendice ricca di documenti, che vanno dalle disposizioni del governo Badoglio in materia di stampa all'elenco degli opuscoli degli uffici di propaganda della Rsi. Il campo d'indagine, specie l'ultimo, è sostanzialmente inesplorato, perché solo da alcuni anni la storiografia italiana sta procedendo al censimento della ricca pubblicistica della Rsi. È lo stesso autore, del resto, a rilevare che, a fronte di un mai tramontato interesse per la stampa nel regime, molto scarso è stato quello per la Rsi, e inesistente l'interesse per le posizioni del governo Badoglio. Una volpe della politica come Badoglio ispira la sua linea in materia di stampa all'obiettivo di evitare che i giornali divengano casse di risonanza, se non organi, di precise richieste politiche. Da qui la scelta di mantenere intatta la struttura del ministero della Cultura popolare, con la pratica delle "veline" ecc. D'altro canto, se proprio i giornali dovevano avere una linea politica, questa sarebbe stata quella della pacificazione nazionale. Insomma, Badoglio oscillava fra l'ipotesi irrealistica di una stampa senza opinione pubblica e la sottovalutazione, altrettanto irrealistica, della consapevolezza diffusa in tutta la nazione che con il 25 luglio era crollato un regime totalitario.
Quanto alla Rsi, il problema dell'informazione rimase sempre al centro dell'attenzione della classe dirigente della Repubblica, non foss'altro perché, per un verso, si trattava di ritagliarsi uno spazio rapidamente occupato dai vari uffici di propaganda tedesca operanti in Italia; per l'altro, si trattava di abolire le disposizioni badogliane. Non è un caso, infatti, che uno dei primi provvedimenti mussoliniani fu quello di fare licenziare il direttore dell'Agenzia Stefani, succeduto al suicida Morgagni dopo il 25 luglio. Quello della Rsi fu un periodo caratterizzato da una propaganda cartacea molto diffusa, con l'introduzione di qualche novità rispetto alla precedente politica del regime verso la stampa, dall'abolizione della censura preventiva, nel dicembre 1943, ripristinata però alla fine del maggio 1944, alla creazione della figura dei "delegati alle prefetture", cui era assegnato il compito di vigilare sulla stampa locale. Ma forse il problema politico fondamentale della Rsi in materia di stampa fu quello della difficoltà di controllare dal centro quanto veniva pubblicato nel territorio. Questa difficoltà di controllo era certamente provocata "dall'eccezionalità della situazione nella quale si trovò ad operare l'insieme degli organi di controllo della propaganda". Giustamente Rainero osserva che nella Rsi ci si trova spesso in presenza di una stampa "polemica, vivace, anticonformista", provocata da un'incerta caratterizzazione politica del Partito fascista repubblicano e dallo stato. In effetti, ad alimentare queste difficoltà paiono avere contribuito anche i conflitti politici delle molte anime che contrassegnarono il fascismo del crepuscolo, con una prevalenza, crediamo, dei settori più radicali, che negli ultimi anni del regime erano stati costretti a mediazioni faticose, oppure erano incappati nell'ostilità delle gerarchie e dei conflitti politici e personali fra i vari gerarchi. Francesco Germinario

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore