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Come sempre Child non delude mai. Ottima storia
È il primo romanzo che leggo di Lee Child. E dopo aver visto il film con Tom Cruise (che non ha la stazza del Reacher del romanzo, ma sembra comunque azzeccato). La storia prende da subito, grazie allo stile di Child e all'umorismo, mai gratuito, di Jack Reacher. Un thriller in cui l'azione non manca mai, una narrazione priva di abbellimenti stilistici, ma tuttavia non fredda, non asettica. Jack Reacher è un personaggio che si fa apprezzare subito e di cui si vuol continuare a leggere.
Da quando ha parlato per telefono con il maggiore Susan Turner, che lo ha aiutato a risolvere un caso in South Dakota, Jack Reacher si è ripromesso che appena possibile sarebbe andato in Virginia a conoscerla. Gli è occorso più tempo del previsto, a causa di alcuni ostacoli che lo hanno bloccato nel corso del viaggio, ma finalmente ha raggiunto il suo scopo. Peccato che al suo arrivo abbia una brutta sorpresa: Susan Turner è stata arrestata. In più, anche lui si ritrova indagato per un crimine che non ha commesso. Come se tutto questo non bastasse, riceve un’altra notizia che lo sconvolge: Samantha, una ragazzina di quindici anni si trova in difficoltà e potrebbe essere sua figlia. Jack, come sempre, non si lascia abbattere e comincia a indagare per conto suo. Capisce che qualcuno ha voluto incastrare Susan Turner e di conseguenza anche lui, sapendo che avrebbe potuto presentarsi in Virginia, dopo che si erano parlati al telefono. Riesce a farla evadere dal carcere e insieme si danno da fare per scoprire la verità. In più, c’è l’altra questione da risolvere: Reacher non ha dimenticato la sua presunta figlia e il pensiero che Samantha possa essere in pericolo non lo fa stare tranquillo… La storia mi è piaciuta, ma questo è uno dei pochi casi in cui ho preferito il film, perché è stato messo in risalto il rapporto tra Reacher e Samantha. Il romanzo, al contrario, si concentra soprattutto sulle indagini e Samantha fa solo una breve comparsa.
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