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Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre - Sylvia Plath - copertina
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Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre - Sylvia Plath - copertina

Descrizione


La corrispondenza che Sylvia Plath tenne con la madre dall'inizio del college (1950) al suicidio (1963), offre il raro interesse di un epistolario famigliare che rifiuta lo sfogo intimistico per diventare un intransigente diario quotidiano. Passo per passo, seguiamo l'iter artistico ed esistenziale della poetessa: la giovinezza americana secondo il ciché medio-borghese degli anni '50, gli anni del "pragmatismo" e del maccartismo, la maturazione e l'improvviso erompere della crisi psicologca che porta al primo tentativo di suicidio; e poi l'impatto con l'austerità di Cambridge, l'estasi dell'incontro e del matrimonio con l'altrettanto giovane e promettente poeta Ted Hughes, gli anni duri della verifica e del consolidamento della carriera artistica, fino al rapido sgretolarsi della felicità coniugale e del sogno mistico del "matrimonio letterario", e il riemergere delle problematiche di distruzione e di morte.
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Dettagli

2
2015
19 febbraio 2015
336 p., Brossura
9788860885210

Conosci l'autore

Sylvia Plath

1932, Boston

Poetessa statunitense. Dopo gli studi universitari allo Smith College, ottenne una borsa di studio in Inghilterra dove conobbe il poeta Ted Hughes, che sposò nel 1956. Le durezze della vita domestica e lo scarto tra la prigionia della condizione femminile e l'ardore della ispirazione poetica le si rivelarono presto insopportabili. Morì suicida a soli 31 anni. Al momento della morte aveva già pubblicato la raccolta "Il colosso" (1960) e il romanzo autobiografico "La campana di vetro" (1963). Ma il meglio della sua produzione, raccolto dopo la morte a cura del marito nel volume "Ariel" (1965), in "Alberi invernali" (1971) e "Attraversando l'acqua" (1971), appartiene al periodo estremo e più solitario della sua vita.Assurse a simbolo di tutte le rivendicazioni femministe.

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