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Anno edizione: 2021
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Dal primo sangue alla vecchiaia, il corpo femminile diventa oggetto di discussione, contese, critiche e giudizi. Non soltanto dai media: la stessa società dispone criteri specifici, e talvolta contraddittori. Devi essere forte, ma delicata. Devi essere bella, ma naturale. Devi essere assertiva, ma accondiscendente. Esiste una maniera di venirne fuori, di non rendere tutto questo una forma di schiavitù?
«Il mio corpo ha cominciato a esistere con il menarca. Prima di allora sapevo di averne uno, ma essendo bianca e abile nessuno si era mai soffermato a osservarlo, era un corpo invisibile, e di conseguenza io non avevo mai preso in considerazione che esistesse anche al di fuori della mia percezione. Ero una bambina graziosa, magra, ubbidiente ed era normale che passassi inosservata. Fino a quando, una mattina d’autunno, non è arrivato il sangue.»
Attraverso un'accurata, appassionata eppure semplice analisi critica delle convenzioni e imposizioni su ciascuna parte del corpo femminile, Carolina Capria (L'ha scritto una femmina), che da lungo tempo indaga questo tema in chiave "pop", si risponde che la via d'uscita sta nel vedersi per intero, e non dover essere, ma volerlo.
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Libro profondo e interessante
Ho trovato la divisione dei capitoli geniale, davvero ben strutturato. È molto scorrevole e le riflessioni sono super interessanti. Davvero ottimo sia per chi ha appena iniziato ad informarsi sul femminismo, sia per chi è un po' più informat*.
Per secoli il corpo delle donne è stato mercificato, ancora oggi veniamo considerate e trattate più come oggetti che come esseri umani, messe lì per compiacere gli altri mettendo da parte i nostri pensieri, le nostre capacità, i nostri desideri e i nostri sentimenti. Le donne esistono soltanto in funzione dei loro corpi, ovviamente finché sono belli, tonici, snelli. Se perdessimo la forma "giusta", perderemmo anche il nostro valore come persone. Perennemente in balia del desiderio di essere riconosciute persone valide e meritevoli di essere stimate (e amate) e il disprezzo che nutriamo per questi corpi che non sono mai come crediamo di volerli, come la società impone che siano. Secondo gli standard considerati accettabili. Leggetelo, è un libro meravigliosamente necessario.
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