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Indice
Prefazione di Tomaso Montanari
Abbreviazioni
Introduzione
1. «L’arte richiede di esser mandata all’estero»: il crescendo della propaganda culturale negli anni Trenta
La campagna anglo-francese/Il biennio della svolta/La campagna d’America
2. Ambasciatori d’arte a Belgrado nel 1938 : presagi della campagna d’Albania
Non più ritratti, ma fototessere/«Dovevamo proprio prendere i quadri e spedirli laggiù»/«Un mascalzone della più bell’acqua»
3. «Aspira molto ad ottenere in prestito la Nascita di Venere»: ventisette antichi maestri in transatlantico
Fair contro Fair: New York vs San Francisco/La tattica di Bottai/«Ho incaricato il Prof. Roberto Longhi e il Dott. Giulio C. Argan»/«Masaccio tocca per la prima volta il suolo americano»/Prima fermata: San Francisco
4. «Lent by the Royal Italian Government»: Chicago, New York e...
«Un fischio sarebbe stato udito, ma da nessuno notato»/«Belle arti and money just cannot be mixed»/Seconda fermata: Art Institute di Chicago/«Fare un affare»/Next stop: New York/«L’eco del gracchiare Fiorentino»
5. Un epilogo «da non si dire»
La caduta dei giganti/Un interminabile «esame di coscienza»/Il prezzo della guerra
Appendici
Riferimenti bibliografici
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Un libro molto attuale sull'uso del nostro patrimonio artistico (qui si parla di 27 capolavori assoluti dell'arte italiana, tra cui la nascita di Venere di Botticelli) come strumento di propaganda politica. Un'impresa rischiosissima, costellata di mazzette, raggiri e piccoli ricatti, ma soprattutto un azzardo dato che nel 1940 i capolavori riescono fortunosamente a rientrare, senza copertura assicurativa, attraversando un Oceano ormai territorio di guerra. Dietro questa vicenda troviamo il nome più eminente della storia dell'arte del Novecento, Roberto Longhi, che in quel periodo collaborava con il Ministero dell'Educazione Nazionale fascista.
Recensioni
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