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Laclau non è nuovo ad analizzare il fenomeno del cd Populismo. Figlio della filosofia dìinizio 900, coglie benissimo l'insegnamento di Le Bon sugli studi sulle folle e sulle masse. Gli stessi movimenti politici che intercettano il consenso popolare come la Lega Nord degli anni 90 sono i soggetti che sviluppano interesse di studio. Scritto nel 2008, un'Era geologica fa rispetto agli avvenimenti tumultuosi intervenuti dal 2011 a questi giorni nel panorama non solo italiano. Bello. Moderno, scritto bene. si legge bene.
Recensioni
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La prima opera di Laclau tradotta in Italia presenta una serie di importanti spunti per conoscere il pensiero di questo intellettuale, "post-marxista" argentino, docente a Essex e Northwestern, nonché autore, insieme alla compagna Chantal Mouffe, di alcuni fra i più incisivi saggi politici degli ultimi decenni. Laclau giudica la categoria del populismo ricca di valore cognitivo, ma vittima, in molti autori, di una forte "dispersione linguistica" e di una sistematica "denigrazione etica". Nonostante qualche psicologismo, in una brillante analisi per gradi, giunge in primo luogo a individuare nel populismo una "logica sociale" e una vera dimensione della cultura politica, come spiega anche Davide Tarizzo nell'introdurre questo saggio, in coda al quale non mancano alcuni approfondimenti su quello che, agli occhi dell'autore argentino, è stato il populismo in quanto fenomeno di politica trasversale nelle sue manifestazioni storiche. Ricostruendo il dibattito di fine Ottocento su delinquenza, patologia e psicologia della folla, Laclau passa inoltre al vaglio le posizioni di Le Bon, Taine, Tarde, McDougall e Freud, il quale elaborò l'idea di "identificazione", giudicata cruciale per capire le dinamiche del populismo e la sua conversione delle "domande democratiche", di impronta egemonica, in "domande popolari", di sfida a questa stessa egemonia: questo perché il populismo, nota Laclau, nascendo da un investimento affettivo volto a colmare un vuoto politico, prevede la divisione della scena sociale in due fronti contrapposti, un "noi" e un "loro", con il primo a fare della lotta il contenuto stesso della propria protesta.
Daniele Rocca
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