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E' indubbiamente un ottimo lavoro. I Deep Purple non perdono mai occasione di far vedere che lavorano seriamente e non per spillare soldi agli ascoltatori. Personalmente, ora che sono sulla sessantina, preferisco album come questo (meno hard) perchè comunque la voce di Gillan risente inevitabilmente dell'età, mentre in questo tipo di sound è praticamente perfetta. Tecnicamente sono troppo superiori a tanti gruppi oggi esistenti. E' comunque un cd da ascoltare più volte prima di giudicarlo in quanto non è mai scontato. Segnalo oltre all'omonimo, cleary quite absurd e don't let go.
Nel 2005, a quasi quarant'anni dalla loro fondazione, i Deep Purple hanno realizzato l'albume che li rappresenta nel modo più completo, il loro manifesto. Rapture of the Deep, la title-track, la dice tutta, con la musica e con le parole: Hard Rock in stile orientaleggiante e autoindulgenza assoluta per voce, chitarra e tastiera... Perfect Strangers incontra Burn. Before Time Began, epica e struggente, è, come dire, la continuazione di Child in Time. Il trittico di apertura (Money Talks, Girls like That e Wrong Man) ha lo stesso impatto di quello di Machine Head (Highway Star, Maybe I'm a Leo e Pictures of Home). Riffs che si stampano nel cervello. E potrei continuare... Stefano
Nuovo album dei nuovi Deep Purple, ed è subito un ruggito. Money Talks sembra uscita fuori da In Rock, molto calda e arrabbiata, mentre il resto dell'album scorre e si lascia ascoltare come tutti gli album pubblicati dai Deep a partire da Perfect Strangers in poi. L'impressione è infatti che Gillan e soci in questo secondo ventennio abbiamo voluto emulare quello che nell'84 è stato il grande ritorno. Ma, tornando all'album, devo dire che il mio giudizio è più che positivo. Mi dissocio da coloro i quali hanno espresso pareri negativi e ritengono i Purple ormai alla frutta. Questo gruppo,nonostante i vari cambiamenti di line-up, riesce a mantenere un ritmo produttivo impressionante, tra live e dischi pubblicati. Hanno calendari di concerti da far paura! E, lasciatemelo dire, Rapture of the Deep, il brano, è semplicemente epico! Magari nell'album non si viaggia sempre ad alta velocità, ma ogni riff, ogni suono di organo (tra l'altro il nuovo Don Airey aggiunge delle parti di sinth davvero deliziose, vedi BACK TO BACK) ci riporta ad un passato che non necessariamente fa a pugni col presente.
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