Le regole dell'attrazione

Sesso, alcol e droga.. il libro può essere riassunto così

il romanzo è strutturato in modo tale che la narrazione passi da personaggio a personaggio durante tutto il romanzo, spesso dando diversi punti di vista riguardo allo stesso fatto. in un certo senso è come se io stessa fossi stata una delle studentesse del college che tra le aule, la mensa, le feste etc sentissi questa storia spezzettata come fosse dei pettegolezzi.

Autunno 1985. In un college americano, Sean, Lauren e Paul raccontano in prima persona il loro passaggio all'età adulta. Tra intrecci amorosi, abusi di qualsiasi sostanza alcolica o stupefacente, promiscuità sessuali in un mondo che ancora non conosce l'Aids, i tre protagonisti, giovani studenti facoltosi e viziati, conducono il lettore in un mondo superficiale quanto disperato, pieno di inquietudine ed indifferenza. Ellis è unico, o lo si ama o lo si odia. Iniziamo dallo stile: sconnesso e ovattato quanto le vite dei narratori, ha del geniale, anche se sembra più adatto ad un racconto che ad un romanzo. Alla lunga il libro diviene prolisso e ripetitivo: almeno un centinaio di pagine sono di troppo. I pensieri dei giovani protagonisti sono rasoiate, pugni nello stomaco, richieste d'aiuto inascoltate e senza speranza, grida (auto)soffocate di una società persa nel nichilismo più totale, dove tutti si incontrano continuamente ma nessuno si conosce. Né si conoscerà mai, perché, questo il messaggio ben poco subliminale, ognuno in fondo è solo. “Nessuno conoscerà mai nessuno. Noi possiamo solo avere a che fare l'uno con l'altro. Tu non mi conoscerai mai.” è la devastante sentenza del romanzo. E' in questo mare di indifferenza (verso gli altri, verso se stessi, verso la vita in generale) che si creano i presupposti per la psicosi generalizzata che caratterizzerà American Psycho. Perché i personaggi de “Le Regole dell'Attrazione” altro non sono che i giovani smarriti destinati a diventare gli spietati adulti della società americana degli anni Ottanta, amorale ed autodistruttiva. Ellis ci racconta una generazione, un periodo storico, un modo di vivere e sentire malauguratamente alla base del malessere del nostro tempo. Lo fa con efficacia, ma forse con troppo autocompiacimento. “Le regole dell'attrazione” non è certo all'altezza del capolavoro che lo ha seguito, ma è certamente un passaggio necessario per comprenderlo più a fondo.