If I Could Only Remember My Name

Straordinariamente sognante da comprare

L’album è un omaggio alle atmosfere della California degli anni sessanta, decennio che aveva visto il fiorire del movimento hippie e dei suoi ideali e che era in via di declino. David Crosby, musicista navigato e produttore discografico, attraverso le sue amicizie e i suoi contatti raduna attorno a sé il meglio dei protagonisti dell’epoca (che sarebbe troppo lungo elencare) spaziando da schegge di gruppi rock psichedelici fino a delicate voci soliste. Il risultato di questa miscela è straordinario: le sonorità morbide e pastose, gli interventi strumentali ben calibrati, le armonie vocali splendide. Come in una rimpatriata fra vecchi amici che hanno condiviso molte esperienze importanti, voci e strumenti danno vita a un album profumato di incenso, pachouli e altre inconfondibili fragranze che assieme agli aromi trasmette anche una vena di mestizia per i tempi che stanno tramontando; il prodotto è un lascito musicale rivolto a chi c’è stato e a chi verrà, è un disco sognante da cui ci si lascia dolcemente cullare.

Frammenti iridescenti da un cielo psichedelico. Le voci e le chitarre di Crosby e dei suoi fattissimi compagni d'avventura (una delle poche "joint-venture" che sia davvero valsa la pena fondare) ricamano un arazzo che unisce magicamente l'Orleans medievale (qui evocata in un a cappella da brivido) alla summer of love più eterea e sognante. Musica come non ce n'è più, perché completamente figlia del tempo in cui è stata amorevolmente immaginata, suonata e regalata al mondo.