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La repubblica di un solo giorno - Ugo Riccarelli - copertina
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repubblica di un solo giorno

Descrizione


Roma, novembre 1848: Pio IX fugge a Gaeta, mentre in città il governo guidato dai triumviri Mazzini, Saffi e Armellini proclama la repubblica e l'assemblea costituente si mette al lavoro per redigere una carta costituzionale che trasformi finalmente in legge gli ideali che in quell'anno di fuoco animano chi lotta per l'Italia unita. Ma alle porte della città, decisi a riconsegnarla nelle mani del Papa Re, premono i francesi: e allora a sostenere la Repubblica Romana accorrono militanti da tutta la penisola, pronti a battersi contro quei "bugiardi che a parole difendono le repubbliche e poi vengono a fare la guerra per affossarle". Appena uscito dall'esperienza delle Cinque Giornate milanesi è il terzetto composto da Ranieri, Aurelio e Cristina: il primo, romantico e riflessivo, crede nella strategia mazziniana della prudenza e del sacrificio; il secondo, più impulsivo, sceglie invece di combattere al fianco di Garibaldi, mentre Cristina, d'animo generoso e origini principesche, organizza l'assistenza negli ospedali. Nel giro di pochi mesi la sede papale si trasforma in un fervido laboratorio di nuove esperienze, un crocevia di progetti in cui la borghesia liberale s'incontra con il popolo, disilluso e persuaso che "tanto comanna sempre chi comanna". A partire da un episodio glorioso e tragico, assolutamente poco noto, della storia nazionale, Riccarelli mette in scena un romanzo storico di straordinaria attualità.
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Dettagli

2011
15 febbraio 2011
161 p., Rilegato
9788804606703

Valutazioni e recensioni

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Renzo Montagnoli
Recensioni: 3/5

Per narrarci della Repubblica Romana l'autore ha privilegiato quali protagonisti dei personaggi di pura fantasia, per quanto emblemi tipici, lasciando sullo sfondo i protagonisti esistiti veramente e di grande notorietà, come Garibaldi e Mazzini; ha inteso invece fornire una rappresentazione dello spirito che animava i cittadini della repubblica in quei giorni caotici, pieni di speranze e di illusioni. Troviamo così Ranieri e Aurelio, giovani venuti dal Nord, seguaci, rispettivamente, di Mazzini e di Garibaldi,e quindi sempre in aperto contrasto con le strategie rivoluzionarie da intraprendere; c'è la bella prostituta Maddalena, che dalle alcove di preti immorali e di nobili reazionari passa all'amore come autentica passione per Ranieri, matura e si riscatta, diventando un'infermiera che assiste i feriti accanto alla principessa Cristina di Belgioioso; c'è infine, il piccolo furfante trasteverino Lucio, che grazie all'incontro con chi predica libertà, democrazia e dignità per ogni essere umano, si redime, diventa un convinto patriota e che per quella repubblica giungerà ad immolarsi. Se la lettura è piacevole, perché la narrazione, nonostante il caos che regna sovrano nel territorio cittadino, riesce a staccare in quadri i singoli fatti che vedono protagonisti i personaggi di cui sopra, la fedeltà storica, più che lasciare a desiderare, risente delle caratteristiche dell'autore, poco portato a dare vita a un'opera in cui le masse hanno la loro importanza, più teso a delineare gli ideali dei protagonisti, sovente accompagnando il tutto con una vena romantica che, se non nuoce, mi sembra comunque eccessiva. Riccarelli, scrittore più di sentimenti misurati che di impeti, più di passioni del cuore che di ideali, ha fatto del suo meglio, confezionando un romanzo dignitoso, che se non può certamente rientrare fra i suoi migliori, è comunque meritevole di essere letto.

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paolo
Recensioni: 1/5

Scusate ma mi pare proprio brutto. E poi, perché scrivere un romanzo storico con la pretesa di dare un messaggio sull'attualità? Sono rimasto deluso.

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damiano
Recensioni: 5/5

Bisogna entrare nel romanzo e identificarti nei personaggi. Se si riesce in questo il libro diventa eccezionale e in certi momenti commovente. Bisognerebbe farlo leggere nelle scuole per far capire ai ragazzi un pezzo fondamentale della storia d'Italia , quella con la I maiuscola

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Conosci l'autore

Ugo Riccarelli

1954, Ciriè (TO)

Ugo Riccarelli, nato a Ciriè nel 1954, apparteneva a una famiglia toscana e aveva vissuto a lungo a Roma, lavorando nello staff del primo cittadino Veltroni prima e con il Teatro di Roma poi.Aveva studiato Filosofia all'Università di Torino "superando tutti gli esami, ma non sostenendo l'esame di Laurea"."Per molto tempo - scriveva sul suo blog - mi sono occupato di azione e promozione culturale in campo scolastico e teatrale, aprendo un cineclub, fondando un gruppo teatrale, lavorando in biblioteche civiche. Nel 1985 ho iniziato il mio percorso di emigrante al contrario, cominciando a scendere a Sud, verso Pisa dove ho vissuto per 16 anni continuando ad occuparmi di teatro. È di questo periodo la collaborazione con Il Teatro del Tè diretto da Claudio Neri, con...

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