Revolutionary Road

Il realismo è lo spirito di questo romanzo. Un taglio semplice e puro della società americana degli anni 50, una cronaca di un posto qualunque, di gente qualunque del ceto medio. statunitense. Non ho sentito il coinvolgimento nella storia, la preferenza o il desiderio di prendere le parti per l'uno o per l'altro personaggio (erano tutti indistintamente indisponenti, sotto vari aspetti), e penso fosse l'intento dello scrittore. La cosa che ha lasciato il segno è lo spiazzante senso di realtà di questa storia: non ci sono abbellimenti e ricami intorno alla narrazione, sembra quasi un documentario di una storia che chiunque di noi, almeno in parte, può aver visto o vissuto. La scrittura è semplice ma notevole, ci sono riflessioni davvero molto interessanti; l'adulterio, le psicosi, la noia, il buon vicinato, il dolore nascosto all'interno di quattro mura, le sofferenze infantili che condizionano il nostro presente e ci tormentano negli anni. Per chi apprezza il genere è sicuramente un libro valido, per mio gusto è un po' troppo sterile ma comunque ne ho apprezzato le sue qualità

Romanzo incredibilmente coinvolgente, con descrizione degli ambienti e dei personaggi con un alto livello di personalizzazione, e con l’ausilio di flashback non annunciati che ne esaltano la narrazione. Emerge dal racconto un’analisi decisamente dettagliata, di un scorcio di società americana della metà del secolo scorso, con delle fotografie descrittive tipiche di quel tipo di modo di raccontare storie. In America forse davvero, esiste o esisteva, un Vaso di Pandora sotto forma di bevande alcoliche e sigarette? Boh!

Forse sono una finzione,come la rappresentazione teatrale che vede impegnata April all'inizio del romanzo, l'amore,il matrimonio,l'intera esistenza dei due protagonisti. Dialoghi incalzanti,raffinate descrizioni d'ambienti e personaggi e acute analisi psicologiche fanno di "Revolutionary Road" un capolavoro.