Ricordi di apprendistato. Vita di un matematico

Una vita "marchiata" quella di André Weil, fratello della più nota Simone. Una famiglia ebrea, che come tante ha abbandonato terre natie (dai nonni nel pogrom russo del 1882) errando per il mondo in cerca di una.. stabilità. E' interessante che l'A. abbia coltivato sin da giovane lo studio del sanscrito, non per le tre ragioni del: Veda, grammatica e buddismo "ma soltanto la mia idea ingenua della poesia epica indiana".Queste letture saranno per lui un balsamo, più della amata matematica, anche nelle sue peregrinazioni, come pure nel breve periodo di carcerazione nella Francia di Vichy per diserzione poi commutata in renitenza alla leva. Egli rimane molto influenzato dal pensiero indù. La matematica lo affascina nei suoi misteri, dalle equazioni diofantee alla algebra geometrica. Viaggia molto, approfitta delle occasioni di fare esperienze,non stanziando nelle città di destinazione, ma visitando tutte quelle che può. Anche in Italia,Svizzera, Germania, soprattutto in India nel 1930 per più di due anni, nell'esperienza di docente universitario, in un paese coloniale dove l'europeo veniva sopravvalutato. I brahmani,le caste,le tradizioni, Ghandi,il dharma,etc. In Francia con cinque o sei amici fondano Bourbaki per approfondire in testi di gruppo e congressi la matematica. Ancora in fuga in Finlandia dove viene scambiato per una spia russa: arrestato ed estromesso in Svezia, Inghilterra, poi in Francia, poi ancora Stati Uniti (New York), Brasile (San Paolo),cercando di liberarsi "dagli obblighi sgradevoli e umilianti di un lavoro che la mia condizione di rifugiato negli Stati Uniti mi aveva costretto ad accettare", dopo il quale riesce a condurre "una tranquilla vita da matematico" negli Stati Uniti (Chicago e Princeton). Un libro che però stanca, pur in quale sprazzo di interiorità, rimanendo perlopiù cronachistico, tra la dura saga familiare, le avventure di un giovane nei suoi viaggi, senza illuminare le idee e le scoperte di cui ai carteggi con la sorella Simone.