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Descrizione


Gli ultimi quindici anni delle Ferrovie dello Stato costituiscono la storia di una riforma senza fine. Una storia avviata in un clima lieve di ingiustificato ottimismo, ma presto trasformata in cupo circolo vizioso, anzi, in una intricata catena di circoli viziosi. A partire dal punto di osservazione del compartimento di Milano, e sulla base di due ricerche empiriche promosse dal sindacato dei trasporti della Cgil della Lombardia, La riforma infinita tratteggia le logiche d'azione dei molti protagonisti di questa storia mettendo in evidenza le difficoltà di ritrovare un collante che tenga assieme il tutto una volta che, con la riforma del 1985, viene rotta la logica del modello precedente - ridondante e rigido, ma dotato di una sua coerenza - di governo del sistema. E l'esplorazione finisce per trasformarsi in un'interrogazione sui vincoli, i costi, le possibilità di rinnovare radicalmente le grandi organizzazioni di servizio; vale a dire di quelle organizzazioni il cui buon funzionamento non dipende solo dall'individuazione delle soluzioni tecnicamente corrette e dalle condizioni d'impiego del lavoro economicamente adeguate, ma necessariamente anche dal grado di consenso e dalle valutazioni di equità d'insieme da parte dei vari segmenti che ne compongono il sistema.
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Dettagli

2000
26 maggio 2000
Libro tecnico professionale
144 p., ill.
9788843015399
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Indice

Prefazione1.Risanare un'azienda di servizi pubblici, di I. Regalia/La crisi delle aziende di trasporto/ Il caso dei sistemi ferroviari/Da un modello all'altro di regolazione dell'impresa e del lavoro/La riforma delle Ferrovie dello Stato2.Una riforma voluta, interrotta, ripresa, di I. Regalia/Le Ferrovie dello Stato alla metà degli anni Ottanta/Problemi di attuazione della riforma/Il compartimento di Milano: aspetti strutturali/Il sindacato nel compartimento di Milano/Relazioni industriali e contrattazione nel compartimento di Milano: dalle prime esperienze agli anni Novanta/Quale cambiamento dunque con la riforma all'inizio degli anni Novanta'/Conclusioni: verso nuove relazioni industriali'3.I due volti del riformismo negli anni Novanta, di M. A. Zanetti/Il lascito degli anni Ottanta/La dinamica della struttura occupazionale/L'evoluzione della rappresentanza dei lavoratori/Le relazioni industriali nel sistema ferroviario degli anni Novanta/I due volti del riformismo/Le relazioni industriali nelle Ferrovie dello Stato in Lombardia/La debolezza strutturale del livello di concentrazione decentrata4.Effetti inintenzionali, circoli viziosi. E vie d'uscita', di I. Regalia/Sull'impossibilità del mutamento'/La logica di regolazione precedente/La problematicità del cambiamento/Quali le condizioni del mutamento

La recensione di IBS

Gli ultimi quindici anni delle Ferrovie dello Stato costituiscono la storia di una riforma senza fine. Una storia avviata in un clima lieve di ingiustificato ottimismo, ma presto trasformata in cupo circolo vizioso, anzi, in una intricata catena di circoli viziosi. A partire dal punto di osservazione del compartimento di Milano, e sulla base di due ricerche empiriche promosse dal sindacato dei trasporti della cgil della Lombardia, La riforma infinita tratteggia le logiche d'azione dei molti protagonisti di questa storia mettendo in evidenza le difficoltà di ritrovare un collante che tenga assieme il tutto una volta che, con la riforma del 1985, viene rotta la logica del modello precedente - ridondante e rigido, ma dotato di una sua coerenza - di governo del sistema. E l'esplorazione finisce per trasformarsi in un'interrogazione sui vincoli, i costi, le possibilità di rinnovare radicalmente le grandi organizzazioni di servizio; vale a dire di quelle organizzazioni il cui buon funzionamento non dipende solo dall'individuazione delle soluzioni tecnicamente corrette e dalle condizioni d'impiego del lavoro economicamente adeguate, ma necessariamente anche dal grado di consenso e dalle valutazioni di equità d'insieme da parte dei vari segmenti che ne compongono il sistema.

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Conosci l'autore

Massimo Zanetti

Giudicato nel 1997 Miglior Giovane Direttore dell''anno dalla rivista Opera Welt, Massimo Zanetti è stato a lungo assistente di Claudio Abbado e in seguito ha ricoperto incarichi di grande prestigio soprattutto in Germania.

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