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Due opere + una "Lettera Amichevole del Conte Alfonso Canonico Muzzarelli al Sig. Ab. Gio. Vincenzo Bolceni", riunite in un volume in 8°, buona legatura coeva in mezza pelle e punte. Al dorso apposta dicitura "Miscellanea Anti Bolgen". Pp. 74 + 2 n.n. + 182 + 23 + 1 n.n. , leggere gialliture al secondo titolo e alla Lettera. Bolgen, Gesuita, Teologo e professore,- Penitenziere pontificio, anche dopo lo scioglimento de suo ordine rimase nell'ambiente vaticano e divenne il principale rappresentante della "Scuola romana", il gruppo che riuniva i teologi curialisti e filo-papali attivi nella seconda metà del XVIII secolo. Appassionante fu la sua confutazione del pensiero di un altro importante esponente del giansenismo italiano, Giovanni Battista Guadagnini, al dibattito, particolarmente accesso nel corso del XVIII secolo, concernente il destino dei bambini morti senza battesimo. Bolgeni riconobbe che i bambini morti senza aver ricevuto il battesimo sono privati eternamente della visione beatifica di Dio, ma, in opposizione al pensiero rigorista e giansenista di cui Guadagnini si fece portavoce, rifiutò l'idea che essi fossero costretti a subire le pene corporali dell'inferno. Fu questa la prima occasione in cui il teologo poté dare prova della visione benignista che egli aveva sviluppato proprio durante il periodo di studio romano. Cadde in disgrazie con l'avvento della Reubblica Romana. L'instaurazione del governo repubblicano e la cessazione del potere temporale del pontefice rappresentarono agli occhi di Bolgeni fenomeni irreversibili nei confronti dei quali mantenere, per lo meno nel breve periodo, una posizione di equilibrata moderazione, funzionale a prevenire ulteriori e peggiori conseguenze per la Santa Sede. Il teologo della Penitenzieria si impegnò in due principali direzioni: salvaguardare il potere spirituale del pontefice e impedire che le istituzioni fondamentali della Chiesa di Roma fossero ulteriormente colpite, spingendosi però su tesi sempre più progressiste. Questo suo atteggiamento fece si che, alla caduta della Repubblica fosse esonerato da ogni incarico nonostante le sue numerose ritrattazioni e memorie esplicative
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