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Il rimpianto di Roma. Res publica, libertà «neoromane» e Benjamin Constant, agli inizi del terzo millennio - Luca Fezzi - copertina
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Il rimpianto di Roma. Res publica, libertà «neoromane» e Benjamin Constant, agli inizi del terzo millennio - Luca Fezzi - copertina
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Descrizione


Rimpiangere la "res publica", tornare a Roma. In questo, alla fine del secondo millennio, gli studi antichistici e quelli teorico-politici sembrano trovare una convergenza. Se Fergus Millar evidenzia gli elementi "democratici" della tarda repubblica, Philip Pettit e Quentin Skinner individuano una libertà "neoromana", ideale civico applicabile anche al presente. Ciò si scontra, per molti versi, con la "cesura" tra antichità e modernità politica, fatta spesso coincidere con il celebre discorso di Benjamin Constant sulla "Libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni" (1819). A ben guardare, però, il padre svizzero del liberalismo costituzionale si concentra soprattutto sulla Grecia, scissa tra la "quasi moderna" Atene e l'arretrata Sparta. E Roma? È su questo che il presente volume indaga, prendendo anche in considerazione i più recenti dibattiti nell'antichistica e nella teoria politica; punti di riferimento sono il pensiero di Constant, a sua volta oggetto di reinterpretazione, e le sue innumerevoli "ricadute".
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Dettagli

2012
1 gennaio 2012
X-182 p.
9788800744294

Conosci l'autore

Luca Fezzi

Luca Fezzi (Lavagna, 1974) insegna Storia romana all’Università degli Studi di Padova. Laureatosi alla Scuola Normale di Pisa, è autore di numerosi articoli specialistici di diritto, epigrafia e storia greca e romana, di storiografia novecentesca sull’antica Roma e di storia moderna. Tra i suoi libri si ricordano Il tribuno Clodio (Laterza, 2008), Modelli politici di Roma antica (Carocci, 2015), Il corrotto. Un'inchiesta di Marco Tullio Cicerone (Laterza, 2016) e Il dado è tratto. Cesare e la resa di Roma (Laterza, 2017).

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