L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Di utopia, oggi, abbiamo urgente bisogno. Di fronte alle contorsioni folli dell’attuale assetto del mondo occorre riscoprire la profondissima ragionevolezza del pensiero utopico, il suo realismo, la sua concretezza. Un percorso attraverso il pensiero utopico moderno e contemporaneo, da Thomas More a Zygmunt Bauman.
L’utopia è il non-luogo ideale che vede realizzata una società diversa, più equa e più vivibile. L’età contemporanea sembra averla ormai relegata nei territori della fantasia, in quanto pura astrazione e irrealizzabile chimera. Che fine ha fatto l’utopia oggi? Ne abbiamo ancora bisogno? In questo libro Roberto Mordacci ripercorre la storia delle utopie moderne, dagli albori alle più recenti declinazioni contemporanee: l’Utopia di Thomas More, La Città del sole di Tommaso Campanella, La Nuova Atlantide di Francesco Bacone, gli utopismi di Charles Fourier e Pierre-Joseph Proudhon, le eterotopie di Michel Foucault e le utopie liberali di John Rawls, sino alla retrotopia di Zygmunt Bauman. Ma cosa spinge l’autore a delineare un affresco completo delle più importanti utopie moderne? È la necessità, oggi, di ritrovare la capacità tipicamente moderna di pensare il futuro come un’opportunità per il cambiamento. Superata l’illusione che il progresso si produca automaticamente, per un destino o per una necessità storica o tecnologica, resta il compito di immaginare strutture e relazioni sociali che siano meno ingiuste, meno autodistruttive, più vivibili, anche se non perfette.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“RITORNO A UTOPIA” ci propone una grande idea che non avrebbe dovuto, a mio sommesso avviso, essere liquidata in un libro di 144 pagine formato A5. Il titolo, in maiuscolo, troneggia nella copertina seguito dall’immagine del dodecaedro attribuito a Leonardo ci dicono di “... nova insula Utopia”, una isola ideale, di un dodecaedro che per gli antichi greci e platonici rinascimentali rappresentava l’intero universo. La copertina ci dice, forse, che il modello di società giusta di Moro deve riguardare l’universo intero. Ancora, ci dice delle utopie, ovvero il pensare a un mondo migliore di cui il novecento è ricco. Dicevo che il tema dell’Utopia meritava maggiore spazio e approfondimento a partire da Atlantide, “terra feconda” come scriveva Esiodo. Studi relativamente recenti e rivoluzionari di John Victor Luce, così come quelli dell’archeologo Nikolaos Platon, avanzano l’ipotesi che Atlantide non fosse solo un mito, ma la culla della civiltà minoica. Affascinante. Sarebbe stato utile farne menzione. Non si possono licenziare con due righe gli anni sessanta che lo stesso autore definisce come “il decennio più fortemente utopico della storia” (pag. 88), né ignorare le rivoluzioni socialiste dell’unione sovietica e della Cina. La Costituzione Italiana, che contiene semi di utopia e disegna un “capitalismo buono” con diritti e stato sociale per tutti, non trova menzione, né la città ideale di Adriano Olivetti nel novecento e di Brunello Cucinelli, oggi, a Solomeo. Poi ancora le tecnologie, prima immaginate e poi realizzate. L’iPhone che integra computer, telefono, fotografia con un accesso immediato per cui siamo debitori al visionario Steve Jobs . L’archeologa Gimbutas e l’antropologa Eisler scrivono della società gilanica, ovvero di una “Organizzazione sociale anteriore al patriarcato, esistita in Europa tra il 7000 e il 3500 a.C. caratterizzata dall’eguaglianza tra sessi” (Treccani), insomma l’utopia realizzata.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore