L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 11,20 €
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Siamo nel 1677 e, pare sia storia vera, un viceré muore improvvisamente ancora giovane, nominando nel testamento la moglie a succedergli nell’incarico. Facile comprendere i malumori generati dall’imprevista scelta e tutte le relative conseguenze e implicazioni. Lettura interessante.
“La rivoluzione della luna” ci porta in una Palermo del 1677, dove corruzione e illegalità erano le padrone di questa terra, al cui comando si trovò improvvisamente un Viceré anomalo: una donna. Dopo la morte del marito, donna Eleonora prese il comando della città e in un mese aiutò più gente e più donne di quanto non fosse mai stato fatto fino a quel momento, introdusse riforme che si dimostrarono valide, dimostrando di valere più di qualsiasi governatore prima di lei. La sua bellezza e il suo essere donna ovviamente fu calunniato da chiesa e governo, ma Eleonora con la sua freddezza lunare andò avanti per la sua strada, muovendosi nel giusto.
Lo so, non si dovrebbe fare distinzioni di genere fra i libri, ma questo forse può spingersi a tanto: alcune donne dovrebbero leggerlo, quelle che non sanno nulla di sè, o quelle (come me) che lo stanno scoprendo, che voglion fare la rivoluzione di se stesse. Come più volte detto dallo stesso Camilleri: le sue opere storiche sono state offuscate dal meritato successo del personaggio Montalbano, ma meritano di esser riportate alla luce, soprattutto ora che quella penna ha smesso di scrivere, ma ci ha lasciato un'eredità così preziosa da raccogliere. Si tratta sempre di una rivoluzione: lo è già aprire un libro.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Correva l’anno 1677 quando, poco dopo essere stato nominato viceré di Sicilia, don Angel de Guzmán fu colto da morte improvvisa. I consiglieri del regno attendevano ancora la nomina di un sostituto, quando inaspettata giunse la notizia di una lettera, una sorta di testamento, che don Angel aveva scritto in caso di morte anticipata. Quale stupore per i consiglieri quando appresero che il defunto aveva nominato sua moglie donna Eleonora di Mora come viceregina! Che disonore essere governati da una donna in una situazione come quella! Non era un mistero che in tutto il regno di Sicilia in seguito ad una serie di circostanze sfavorevoli si era diffusa una tale indigenza che non valeva alcuna regola se non quella della sopravvivenza: i dazi e le gabelle aumentavano ogni giorno, le epidemie di peste e di colera che si erano diffuse negli ultimi anni avevano ridotto la popolazione alla povertà più estrema, al punto che le bestie perivano nei campi e le donne, anche le più giovani, si vendevano pur di non morire di fame. Se nessun governatore uomo era riuscito a far fronte a uno sfacelo simile, come avrebbe potuto porvi rimedio una donna?
Tuttavia, contrariamente al volere dei più, nell’anno 1677 la Sicilia ebbe un viceré anomalo; infatti, senza lasciarsi spaventare dai numerosi oppositori, donna Eleonora sedette a capo del Sacro Regio Consiglio, decisa ad attuare quelle riforme che nessuno prima di lei era riuscito a mettere in atto e a risollevare le sorti della città di Palermo. Per prima cosa prese provvedimenti in favore delle donne: ricostituì il “conservatorio delle vergini pericolanti”, per garantire alle ragazze orfane un sussidio e impedire loro di cadere nel baratro della prostituzione, e in seguito quello delle “ripentite” con l’intento di salvaguardare le ex-prostitute che volevano cambiare vita; da ultimo istituì una dote regia per le ragazze povere che desideravano sposarsi. Inoltre, abbassò il prezzo del pane e dispose una riduzione delle tasse per le famiglie numerose. Il tutto nell’arco dei 28 giorni di una rivoluzione lunare. E molti altri provvedimenti ancora avrebbe attuato se i suoi oppositori - i grandi feudatari, il vescovo della città e il Tribunalde del Sant’Uffizio in particolar modo - non fossero riusciti a trovare un appiglio e fare in modo che fosse richiamata in patria. Così, gli intrighi di palazzo, i delitti e la corruzione diffusa posero fine alla felice rivoluzione che grazie a donna Eleonora aveva visto la rifioritura di Palermo e che putroppo durò appena un ciclo lunare.
Rimaneggiando i fatti storici realmente accaduti a Palermo a partire dall’aprile del 1676, Andrea Camilleri, grazie anche all’alternanza di italiano e dialetto siciliano, ci regala un romanzo pieno di suspense incentrato sulla donna: nella Rivoluzione della luna infatti la figura di Eleonora di Mora, celebre per la sua bellezza, emerge piuttosto per la sua intelligenza, per le sue doti politiche e amministrative, oltre che per il coraggio e la determinazione. Che, attraverso il filtro del romanzo e il riferimento al passato, Camilleri voglia fornirci dei suggerimenti validi anche per il presente?
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore