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La scuola come luogo in cui è possibile fare la differenza – ovvero, affezionarsi alle persone con cui si entra in contatto e farle affezionare alla cultura che si cerca di trasmettere loro. Se solo si vuole, o ancora ci si riesce! A volte i sistemi distruggono le persone, la passione viene spenta dalla mancanza di comprensione, si cede alla disillusione. Questo film ci mostra tre storie (con micro diramazioni) che ci fanno riflettere sull'importanza di non smettere mai di credere di poter fare del bene al nostro prossimo con il nostro impegno. Come sempre, Giuseppe Piccioni firma un film che si guarda con interesse, curiosità e sentimento. Un film che ti verrà sempre voglia di rivedere, per ritrovare quei piccoli particolari che ti sono entrati nell'anima come una scheggia.
il film e' un insieme di storie piuttosto improbanili.... che non sono neanche ben legate fra di loro. in particolare la vicenda dell'alunna che dopo molti anni cerca il prof fiorito e' quanto meno inverosimile, cosiccome la scena in cui l'uomo arrestato ricorda la lezione del prof fiorito mentre viene ammanettato. scena strana e scollegata dal film. anche le altre storie sono poco credibili. in giro ci sono film sulla scuola assai migliori e piu' convincnti di questo
Il cinico professore di storia dell'arte Fiorito (Herlitzka) ci racconta il suo liceo di periferia romano. Ormai vecchio e incattivito dai troppi anni di servizio, diffida totalmente delle capacità dei propri studenti e, rassegnato senza troppi sensi di colpa, si limita a fumare sigarette in classe o a ripetere controvoglia scostanti lezioni, magari davanti agli alunni sbagliati. Egli guarda con divertito compatimento Giovanni Prezioso (Scamarcio), uno di quei giovani supplenti al primo incarico spinti dalla voglia di costruire un rapporto sincero con i ragazzi, coinvolgendoli nelle lezioni e insegnando loro ad appassionarsi alla propria materia. Nel corso del film, tratto dall'omonimo libro di Marco Lodoli, si intrecciano le difficoltà personali degli studenti, che fanno da filo conduttore (e non da trama) alla storia; vengono così evitati luoghi comuni, che pensavo inderogabili, ad esempio su degrado e bullismo. Piccioni riparte dalla scuola; un primo problema è senz'altro il rapporto tra insegnanti e studenti. - "Occupatevi solo di ciò che accade tra le mura del liceo" dice la preside (Buy) ai professori, ma più tardi si renderà conto lei stessa di questa insensata forzatura, scoprendosi in un atteggiamento quasi materno nei confronti dello sfortunato Brugnoli (bravissimo Davide Giordano!). Il film è così un atto di difesa alla scuola pubblica (afferma il regista - "essa va protetta, perché i giovani non hanno solo il diritto di studiare, ma anche di sperare nel futuro"), e insieme una richiesta di dialogo (che spesso cerchiamo), perché la penna rossa degli insegnanti e la nostra, quella blu, possano interagire e correggersi a vicenda.
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