Storia del Mar Nero. Dalle origini ai giorni nostri

Cercando di sfatare il luogo comune per cui la storia si farebbe sulla terraferma, mentre il mare ne ospiterebbe soltanto isolati episodi di scontri, arrembaggi e battaglie, e notando come il Mar Nero si sia con gli anni (ri)affermato, sebbene entro certi limiti, quale possibile "unità geopolitica" (Bulgaria, Romania, Ucraina, Russia, Georgia, Turchia), Charles King, uno specialista dell'Est europeo, ripercorre in questo volume l'affascinante epopea della regione. Gli antichi occidentali la vivevano come "la frontiera dell'umana comprensione", e la immaginavano popolata, se non da mostri, almeno da popolazioni misteriose, come i Cimmeri e gli Sciti, che esistevano davvero, ma senza molte di quelle caratteristiche loro attribuite dalla fervida fantasia dei più. Successivamente, furono i cavalieri cosacchi a spadroneggiare fra il Danubio e il Don, mentre Bisanzio, Odessa e Trebisonda imbastivano una rete di contatti culturali, economici e sociali fra mondo greco e arabo. Anche su di loro si favoleggiò fuor di misura. Per questo è costante, nel libro, la riflessione sul rapporto fra storia e leggenda, si tratti di Giasone o di Anacarsi ("forse l'Oscar Wilde del suo tempo", dice l'autore). L'originalità di King, che ammicca a chi legge con ironia, oltre a offrirgli un apparato iconografico raffinato, consiste nel suo concentrarsi sui rapporti fra l'uno e l'altro gruppo umano, l'una e l'altra città. Chiude il libro un'ampia bibliografia ragionata, con molti richiami anche ai romanzi citati lungo quest'appassionante viaggio attraverso le terre, i mari e i millenni.
  Daniele Rocca