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Se fosse tuo figlio - Nicolò Govoni - copertina
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Se fosse tuo figlio

Descrizione


Vincitore del premio della Giuria Popolare al Premio Letterario "I Fiori Blu".
L'esperienza luminosa e piena di coraggio di un bambino senza futuro e di un ragazzo che lotta per ridargli speranza.

Scopri chi sei e chi vuoi diventare. Prendi i tuoi sogni sul serio. Fai volare l'aquilone. Sii libero, Hammudi. Continua a brillare.

«Mi chiamo Nicolò. E tu?» «Hammudi» dice, indicandosi. «Siria.» È sfuggito alla guerra, è sopravvissuto al mare, ma il suo sorriso è enorme. Nicolò sente che rischierebbe tutto, per non spegnere quel sorriso. Intorno a loro si estende l'hotspot di Samos, un posto che assomiglia all'inferno, in cui i profughi vivono ammassati nelle tende, senza acqua né luce, tra cumuli di immondizia. Per Hammudi e gli altri bambini del campo anche le cose più semplici, come giocare a palla o mangiare una pizza, sembrano impossibili. Nicolò è solo un volontario, ma di una cosa è convinto: il mondo, lui, lo vuole cambiare. Così decide di combattere il pregiudizio e l'omertà che circondano l'hotspot: vuole aprire una scuola, una scuola vera, un posto in cui i piccoli rifugiati possano finalmente sentirsi al sicuro. Imparando ad ascoltare, a perdonare e a credere nei propri sogni, Hammudi si lascia alle spalle gli orrori del passato e scopre, insieme a Nicolò, che la casa non è una questione di mura, ma di cuore, e la paternità non ha a che fare col sangue, ma con la fiducia. Con lo sguardo di chi vive ogni giorno sulla propria pelle le ferite più scottanti della nostra attualità, Nicolò Govoni ci racconta l'esperienza luminosa e piena di coraggio di un bambino senza futuro e di un ragazzo che lotta per ridargli speranza. II ricavato di questo libro servirà a costruire una scuola per bambini profughi in Turchia.

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Dettagli

2019
11 giugno 2019
304 p., Brossura
9788817140928

Valutazioni e recensioni

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chiara
Recensioni: 5/5
per favore leggetelo

Nonostante sia un tema duro da affrontare, Nicolò non solo ha scritto un libro incredibile, ma è anche riuscito a renderlo scorrevole e appassionante. Poi va be, non ci sono parole per descrivere questo libro di Nicolò. Avere la forza e il coraggio di scrivere in quel modo riguardo a un argomento che quasi tutti ignorano è di pochi. E Nicolò come sempre ce l'ha fatta. Come scrive alla fine del libro, una delle parti più belle, è fondamentale CHE PIU' PERSONE POSSIBILI LEGGANO QUESTO LIBRO, quindi fatelo e non ve ne pentirete. Nicolò, solo grazie, sei una delle persone migliori che ci siano, secondo me. Grazie per tutto quello che fai da sempre. Sosteniamolo perchè si merita tutto. Insieme si può fare la differenza. Se fosse tuo figlio, uno dei libri più belli mai letti. Bravo, bravo, bravo.

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Simona
Recensioni: 5/5
Si deve sapere!

Un libro da leggere assolutamente che ho consigliato e regalato a diversi amici. Una realtà vera, cruda che vediamo e sentiamo alla tv e ai giornali ma, raccontata da chi la vive tutti i giorni, ti lascia con la pelle d'oca e non puoi non fermarti a riflettere.

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Lucia
Recensioni: 5/5
Uno spaccato di realtà diversamente difficile da conoscere

Nicolò Govoni descrive con estrema umanità e sensibilità la rassegnazione della "non vita" in un campo profughi per tutti coloro che scappano dai loro paesi devastati da guerre e miseria in cerca di fortuna in Europa, senza sapere che prima devono passare per la cruna dell'ago del campo profughi di Samos. Un libro davvero toccante che si focalizza sui bambini immigrati e sulle rispettive famiglie e fa luce sulle battaglie dagli stessi compbattute nei rispettivi paesi di provenienza, sulla loro vita immbile nel campo profughi e sulla corruzione delle stesse ONG, che non riescono a tutelare l'incolumità nemmeno dei più piccoli. Un ragazzo, Govoni, che dona la sua vita per gli altri, ha costruito prima una e poi diverse scuole per gli ultimi e che merita tanta tanta attenzione. Straconsiglio.

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Recensioni

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Voce della critica

[…] Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,
anche a rischio di odiare il mondo,
i porti pieni di navi attraccate,
e chi le tiene ferme e lontane,
e chi nel frattempo
sostituisce le urla
con acqua di mare […]

S. Guttilla

Ci sono libri difficili, molto difficili da leggere. Non sono ostici, si comprendono benissimo. Non hanno un linguaggio molto elaborato o vocaboli desueti ma parlano una lingua comprensibile a ciascuno di noi. La loro difficoltà è insita nell’argomento che trattano: il terrore. I lettori amano aver paura, specialmente quando questa paura è racchiusa nella trama di un buon libro e magari è un sentimento lontano, che non ci appartiene. Ci sono romanzi distopici in cui il disagio che il lettore prova è limitato dal fatto che si tratti di fiction, pura fantasia. Si, magari ci danno una prospettiva di cosa potrebbe succedere (catastrofi ambientali ad esempio, l’umanità che viene attaccata dai robot, …) ma chi legge è rassicurato da quello scudo che crea la finzione. Ci sono le tragedie storiche (tutti i libri scritti sull’Olocausto non si contano neanche più): l’orrore che proviamo di fronte a tanto scempio ed efferatezza è immenso. Ma è distante da noi, è nel passato. E’ accaduto e non accadrà più, ci rassicuriamo tra noi.

Poi ci sono il libri, come Se fosse tuo figlio di Nicolò Govoni per Rizzoli, e capisci che non tutti i libri possono essere recensiti. O almeno, non possono esserlo nel termine tecnico. Se recensire vuol dire “dare un parere critico sotto forma di articolo ad un testo letterario” con questo libro mi rifiuto di farlo. Non posso scrivere “leggete/non leggete questo libro” perché lo stile dell’autore, la cura delle scelte editoriali della casa editrice e altre sciocchezze simili. Né tantomeno posso e voglio raccontarvi la trama perché la trama è ORA. L’orrore da cui scaturisce la difficoltà di leggere questo libro è la cattiveria umana di quanto sta accadendo in questo momento, ogni giorno, di ogni mese, di ogni anno degli ultimi dieci, sotto i nostri occhi: la guerra in Siria, i profughi che scappano per non morire e che muoiono mentre cercano di raggiungere dei Paesi che non li vorrebbero. La vita negli hotspot, i campi di accoglienza che le Organizzazioni Umanitarie mettono a disposizione per questa povera gente: un inferno a cielo aperto, in cui le condizioni igieniche precarie e le brutture con cui la vita ha messo a dura prova i poveri sopravvissuti non sono altro che un perpetuarsi della violenza da cui sono scappati.

Tutto questo, Nicolò, giovane volontario (è del 1993 ed è volontario da quando ha vent’anni) dell’hotspot di Samos, ce lo racconta in “Se fosse tuo figlio”. Senza giri di parole, mezze frasi o giri di parole che renderebbero la realtà meno crudele conosciamo la vita dei bambini del campo e delle loro famiglie, assaporiamo i pochi momenti di spensieratezza che Nicolò e i suoi colleghi regalano a questi bambini senza riuscirci, purtroppo, del tutto. La Guerra e la devastazione, la morte dei tuoi genitori, i mesi di prigione, le botte, la fame, le bombe resteranno per sempre negli occhi di questi bambini. Nicolò e i suoi amici decidono di dare a questi bambini ore di speranza ogni giorno, assemblando con tanta fatica e pazienza una classe di bambini di etnie diverse, ma tutti con lo stesso sguardo: un misto di odio e paura che fa venire i brividi.

Potrei dirvi mille motivi per cui dovreste comprarlo, potrei iniziare con la solita polemica su quanto i nostri figli abbiano in confronto a chi ha perso tutto, su come ogni volta che un Governo respinge dei migranti sta contribuendo alla loro condanna a morte, di quanto siamo inutili con le nostre parole vuote se paragonate ai fatti di un ragazzo che vive per gli altri, di come solo la cultura e l’istruzione potranno salvare questi bambini dalla fine, di quanto dovremmo sentirci miserabili ogni qual volta leggiamo di persone così mentre ci lamentiamo di futilità attorno a cui ruota la nostra vita.

Vi esorto invece ad acquistarlo, leggerlo e regalarlo perché la verità deve essere conosciuta da tutti e perché Nicolò, che sostiene progetti che sembrano fin troppo grandi per un ragazzo così giovane, con i proventi derivati dalla vendita del romanzo, costruirà una scuola per bambini profughi in Turchia.

Se non possiamo far finire il Male, almeno possiamo contribuire a far del Bene.

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Conosci l'autore

Nicolò Govoni

1993, Cremona

Nicolò Govoni è nato e cresciuto a Cremona. A vent’anni è partito per l’India e si è unito a una missione umanitaria presso l’orfanotrofio Dayavu Boy’s Home. Ha studiato giornalismo e lavorato per il canale BBC Knowledge e per le testate «South China Morning Post» e «Metropolis Japan». Ha vissuto e lavorato più recentemente in un campo profughi sull’isola greca di Samos.Tra i suoi libri: Bianco come Dio (2018), Se fosse tuo figlio (2019), Fortuna (2021), pubblicati per Rizzoli.Scrive sul suo sito ufficiale:"Ho iniziato a scrivere nel momento più cruciale della mia vita, quando, inconsciamente, dovevo decidere chi sarei diventato. Era il 2013.""Negli ultimi 5 anni sono passato dall’essere un...

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