Sembra un uomo qualunque, ma la sua vita nasconde dei segreti mostruosi. Le pagine di Roberto Carboni trascinano il lettore dentro la mente di un assassino, attraverso i meandri del male, risucchiandolo in una storia inquietante e senza redenzione.
Anni Ottanta. Elia Morosini Arconati è un ex musicista e direttore d’orchestra. Dopo anni di grande successo, una grave forma di schizofrenia lo ha costretto a ritirarsi, e adesso vive a Bologna, dove ha un negozio di antiquariato. Ma questa non è che la facciata.In realtà, Elia è un serial killer. Una volta individuate le sue vittime, si insinua sempre di più nella loro vita, arrivando a vivere di nascosto in casa loro per poi – quando non riesce più a sostenere la tensione provocata da questo “gioco” – ucciderle. E riprendere la propria normale esistenza. Fin quando un nuovo, incontenibile impulso non lo porta a ricominciare. In città, questi omicidi sono attribuiti al “Mostro di Bologna”, sulle cui tracce si mettono ben presto magistrati, investigatori privati e, soprattutto, una medium, Madame Thérèse.
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Di solito non leggo i gialli. “Il segreto dell’antiquario” ha una trama ben costruita, una lettura scorrevole, preciso nel depositare dettagli che tornano a galla in un secondo momento, colpi di scena ecc… La scrittura è curata, lucida, forse volutamente equilibrata e asettica per creare una cornice adeguata al profilo del protagonista. Forse. Ho trovato leggermente stonate alcune descrizioni delle pietanze preparate ma questo solo perché cucinare e mangiare, per me, è qualcosa di molto simile a fare l’amore e questo, nel mio approccio al cibo, contrasta con la lucida elencazione che ho percepito e che mi ha fatto pensare che l'autore doveva assolutamente inserire qualcosa al fine di toccare anche il senso del gusto. Il mio non l’ha toccato. Asettica anche la descrizione di alcuni profumi, anche in questo caso, come con i sapori, mi è mancata la percezione che chi scriveva li avesse sentiti davvero e questo perché anche con l’odorare io faccio l’amore. Anche il senso dell’olfatto non ha toccato. Sono state molto più reali e vibranti le sensazioni tattili di alcune descrizioni ma avrei osato di più per riuscire a toccarmi. Purtroppo quando incrocio uno scrivere che è quasi didattico, di compito ben svolto, troppo ordinato, troppo pacato e senza sbavature, io resto piantato nella mia realtà. Non mi sono annoiato nel leggere questo libro perché è stato, come dicevo, un compito ben svolto ma quando leggo voglio essere sballottato da una parte all’altra. Questa lettura mi è stata comunque utile come pausa, come breve momento di leggerezza. Forse a questo puntava l’autore: a distrarre con leggerezza. A volte ci vuole anche questo.
Intriga tantissimo, niente è come ci si aspetta. Belle le descrizioni, ottima la suspense. Ho acquistato anche gli altri suoi. Se vi piace il giallo noir ambientato in Italia, consigliatissimo.
Scrittura scorrevole. Storia particolare e protagonista molto interessante, con una sua dignità. L'ho letto in pochissimo tempo e ho già iniziato "il giallo di villa nebbia". Consigliato.