Il segreto

L'azione del sequestro ubicata altrove (a Milano) serve a conferire carattere di fiction al racconto, onde sottrarlo a possibili contestazioni (viste le ardite ipotesi ivi espresse). Ma tale 'escamotage' sembra essere una foglia di fico, dato che il nome di Aldo Moro è fatto esplicitamente, da cui l'indubitabilità dell'evento cui ci si riferisce. Piuttosto, il cambiamento di ambientazione (spiegato in una postfazione anziché in una prefazione) disorienta il lettore, e mina l'attendibilità delle tesi elaborate (se si arriva a modificare dati noti e oggettivi, chissà quali forzature possono aver subito i retroscena non noti, soggetti a semplici ipotesi induttive!).

Dal vasto panorama di saggi storici sull’affaire Moro si stacca questa appassionante ricostruzione romanzata in forma di spy story dal taglio filmico costituita da sequenze cronologicamente concatenate ma slegate nello spazio: sono le tessere che pian piano, in un intrico di torbide circostanze e di ambigui personaggi, danno forma a una fitta rete cospirativa internazionale nella quale convergono gli interessi più vari e inconfessabili e che si attiva per realizzare l’operazione prestabilita, muovendo i fili dei sequestratori. L’ambientazione e la conclusione, difformi dai fatti, forniscono un ulteriore tocco di mistero e movimentano la cronaca narrata con ritmo serrato; il risultato è un mosaico che, seppur di fantasia, ripercorre quelle vicende drammatiche ed è del tutto verosimile, almeno per quelle che sono state le ipotesi formulate subito e nei decenni seguenti.

Coinvolgente e mi ha fatto venire i brividi trattando di una storia vera...da leggere