Seminario sulla gioventù

Di Busi ho appena finito di leggere “Seminario sulla gioventù” e prima null'altro. E' il suo primo romanzo. Un romanzo di formazione e che ti da la certezza che Busi è un vero scrittore per la bravura che mostra nel giocare con la lingua. La sua è colta, raffinata e forte come ferite e suture del e sul corpo trasferite nelle pagine del libro. Leggo nel Seminario “Pari siamo… io la lingua, egli ha il pugnale”. E' una lingua che lavora sul “reale”, con tantissimi innesti poetici altrettanto drammatici. Scrive sempre nel Seminario “Lui male in arnese, sempre in bilico sulla scoscesità degli argini, si aggrappava ai ceppi di mentuccia per non ruzzolare sul fondo. E io sempre pronto a allungare una mano per ridargli l’equilibrio, per sfiorargli le dita”. Non di facile lettura, per una sintassi e una semantica complessa, è comunque indispensabile conoscere perchè bello e perchè uno dei capolavori della letteratura moderna.

Romanzo atipico, da leggere per l'energia che a tratti infonde, per l'anima che racchiude. Tuttavia la sua genesi laboriosa ha forse ostacolato lo slancio e la compiutezza della narrazione. Frequentemente affiora l'impressione di un coito interrotto.

uno dei libri più belli