Cast In Shadow (The Chronicles of Elantra, Book 1)

Il worldbuilding è affascinante, ed i personaggi, forse un po' troppi introdotti tutti insieme, anche; l'insieme predispone ad avventure e storie intriganti, interessanti, però si avverte la mancanza di una finitura correttiva nell'esposizione e soprattutto si resta con la sensazione di essersi persi qualcosa per strada, di non avere a disposizione tutte le chiavi per riuscire a capire appieno cosa sia successo, cosa vogliano dire i personaggi. Si parte già immersi nel pieno di una storia in corso, e non ci sono spiegazioni, chiarimenti, delucidazioni durante il percorso: solo nomi e titoli con cui cercare di diventare familiari e provare a capire come è impostata e funziona la società di questo universo. L'angst è in costante crescita dal 1° capitolo, ma bisogna arrivare a metà del libro prima di sapere cosa fosse successo 7 anni prima con le relative conseguenze e possibili deduzioni. La protagonista pecca di eccessiva infantilità rispetto all'età attribuitale: pensa, agisce, e viene considerata e trattata dagli altri, come una bambina piuttosto che un'adulta. E faccio fatica ad accettare che con tutti i sospetti, anzi, quasi certezze, che si hanno sul suo potere e potenziale pericolosità, nessuno si preoccupi di farle acquisire più conoscenze possibili, di fornirle il sapere come arma di difesa, ma piuttosto ne coltivino l'ignoranza, suonando a volte addirittura quasi bonariamente compiaciuti di lasciarla al buio. E lei stessa, nel momento in cui si rende conto che certe informazioni sono necessarie alla sua sopravvivenza, non reagisce ai "meglio che lei non sappia" o "tanto non puoi capire"...