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Una delle mie letture preferite
"La simmetria dei desideri" è un'opera che intreccia l'adrenalina delle speranze per il futuro con l'insicurezza del presente. L'autore mostra quella soglia della giovinezza al di là della quale tutto è possibile. La storia di quattro amici che vivono tra i 28 e i 32 anni cambiamenti decisivi è raccontata con grande raffinatezza. L'ambientazione israeliana aggiunge poi ancora più fascino e malinconia alla storia. È davvero emotivamente coinvolgente lasciarsi accompagnare nella vita intima di questi quattro amici ed è anche così liberante scoprire che, anche nei tradimenti più amari, l'oggettività del loro rapporto di amicizia riesca a sopravvivere alle invidie e ai rancori più soffocanti. Niente insomma risulta imperdonabile; anche se la vita attacca duramente, mette in crisi e può sembrare voler togliere gli affetti più preziosi, occorre tenere desti i desideri e lanciare i cuori oltre l'ostacolo.
Una scrittura potente e profonda, un narratore prezioso
Quattro amici che si conoscono ai tempi del liceo, crescono e stanno sempre insieme. Durante la finale dei Mondiali di calcio del 1998 decidono che ognuno di loro scrive tre desideri su dei bigliettini, li ripongono in una scatola e li leggeranno dopo quattro anni, alla finale dei prossimi Mondiali. Per vedere cosa ne è stato di loro, dei loro sogni, dei loro desideri... Uno, però, lo leggono subito...e passano così quattro anni dove la vita gli riserva sorprese e situazioni diverse. C'è chi vive intensamente, chi si trascina, chi lotta e chi sembra lasciarsi trasportare e basta dagli eventi. Sempre senza perdersi, o almeno cercando di non perdersi. Ognuno prende la sua strada, fa le sue esperienze ma trovano sempre e comunque il modo di vedersi e restare uniti. I personaggi sono ben descritti, dai protagonisti ad altri di contorno, e la storia si sviluppa in maniera fluida, in alcuni tratti divertente e in altri in maniera più drammatica. Sullo sfondo c'è la questione palestinese, non si entra mai davvero nel merito della situazione ma Nevo fa capire che i protagonisti (ovvero lui) non sono certo tra i sostenitori delle politiche del governo israeliano.