Sono un musicista nato in una famiglia di suonatori e suonati, un cantante e pianista che ha frequentato vari generi musicali. Da ragazzo mi chiudevo in camera ad ascoltare, a volume assordante, le cantate di Bach e le canzoni di Bowie, non trovandoci nessun conflitto. Ho suonato e cantato in vari gruppi rock e new-wave che nascevano nei primi anni ’80 nella mia città, Torino. Ho studiato in conservatorio e mi sono appassionato alla musica francese a cavallo fra ‘800 e ‘900 e in particolare ad Erik Satie, autore di cui ho amato l’umorismo, l’intelligenza e la pazzia. Ho fatto molti concerti e varie incisioni discografiche e sono andato vicino a fare della musica una vera professione ma la vita mi ha portato su altre strade. Una certa spinta propulsiva che credevo defunta si è all’improvviso risvegliata donandomi fresche ed inaspettate energie: ho incontrato le persone giuste con cui collaborare trovando la giusta dimensione per la mia musica che è un po’ in bilico fra generi diversi. Poi avrei anche la presunzione di avere qualcosa da dire e questa è una malattia piuttosto diffusa e per la quale non esistono terapie, è un canto delle sirene a cui difficilmente si sfugge. Faccio parte anch’io di quella moltitudine per cui l’arte è quel richiamo a cui si risponde senza essere chiamati… “Il sole non sa su cosa splende” è una raccolta di canzoni composte da me ed arrangiate da Fulvio Chiara. Il titolo rimanda ad un brano che è un po’ il paradigma di tutta la raccolta: è come se osservare le cose da molta distanza ci desse una chiarezza di visione che - alla fine - non esiste. Non esistono risposte facili e soprattutto non esiste una chiara definizione di cosa sia l’esistenza: la filosofia e la scienza ci aiutano ma dobbiamo imparare ogni giorno a trovare delle soluzioni adeguate alle nostre esigenze che cambiano continuamente. Le religioni costituite hanno fallito totalmente nel loro intento dichiarato e sono state spesso strumento di guerra anziché di pace. Quello che sembrava scritto nelle tavole della legge fino a poco tempo fa può non essere più vero oggi e quindi deve necessariamente cambiare: ognuno di noi può e deve trovare le risposte che ci servono per vivere nel modo migliore possibile. Questo sentimento - declinato in vari modi - ha ispirato i testi di tutte le canzoni e la scelta dell’immagine di copertina. Mi è successo di vivere intensamente e poi di raccontare. Spesso avviene il contrario.
Davide Bassino
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