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Sono io che l'ho voluto
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Sono io che l'ho voluto - Cynthia Collu - copertina
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Sono io che l'ho voluto

Descrizione


Se è vero che ogni famiglia infelice lo è a suo modo, quella di Miriam e Sebastiano appare dal di fuori normalmente infelice: tra loro qualche discussione, la frustrazione di fondo per una modesta vita borghese, a volte liti furiose seguite da silenzi devastanti (quanto possano essere devastanti i silenzi, Miriam lo impara presto a sue spese); poi, finalmente, la sospirata riappacificazione. Sebastiano la porta fuori a cena, le regala un oggetto desiderato o un viaggio. A Miriam questo basta per andare avanti senza porsi domande. Ma a poco a poco la vera natura di Sebastiano viene a galla. Se Miriam lo contraddice e cerca di farsi valere, lui risponde ignorandola, ostile, fino a che lei sente la propria volontà assottigliarsi e cede, scusandosi. Ai silenzi subentrano ben presto le parolacce, le offese, i pugni gonfi di lui che minacciano, che fanno paura, l'umiliazione di un possibile tradimento. Miriam subisce e perdona perché si sente colpevole: in fin dei conti è Sebastiano che la mantiene, che l'ha preferita a sua sorella Sara l'eterna rivale - lui che l'ha resa madre. Ma quando resta sola col piccolo Teodoro e deve lottare contro il cumulo delle incombenze quotidiane e soprattutto contro il bisogno di sonno che la tortura, ecco che i suoi fantasmi ritornano, facendola sentire ancora una volta non all'altezza. Fino a quando un avvenimento imprevisto la aiuterà a risalire dagli inferi e a riscattarsi.
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Dettagli

2015
17 marzo 2015
269 p., Brossura
9788804650263

Valutazioni e recensioni

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gabriella
Recensioni: 5/5

Davvero un bel romanzo! Brava Cynthia Collu! Protagonista assoluta una scrittura raffinata precisa coinvolgente, ma nel contempo misurata e mai enfatica, anche quando la drammaticitá dei temi trattati avrebbe potuto indurre in tentazione. Un libro da leggere lentamente - facile a dirsi, difficile a farsi: l'ho letteralmente fagocitato - per non perdersi la profonditá e l'abilità dell'autrice a pescare, come un secchio dal pozzo, emozioni e sentimenti nei suoi personaggi, ma anche emozioni e sentimenti dentro di te che lo leggi. Da centellinare quindi per non privarsi della gioia di cogliere quelle infinite sfumature, quelle raffinatezze della scrittura, ma anche quei rimandi e quegli omaggi a grandi autori della letteratura che Cynthia Collu, con grazia e senza mai autoincensarsi, ha saputo tributare tra le righe.

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Maurizio
Recensioni: 5/5

Il romanzo racconta magistralmente la storia di Miriam, una donna intrappolata nella propria esistenza; verrebbe da dire, intrappolata in quella che avrebbe desiderato fosse la propria vita. Un matrimonio che si sfalda, un marito che la tradisce, la opprime, la maltratta con aggressioni quotidiane che non si esprimono necessariamente attraverso lo scontro fisico: i comportamenti, gli sguardi, le parole sanno spesso ferire ben più perfidamente di un pugno. Madre di un bambino che il marito non desiderava e che è causa di continui attriti, Miriam ha paura del cambiamento, non vuole spezzare i legami - fisici, economici, psicologici - che la legano alla sua realtà e allora, fino al sorprendente epilogo, eccola coltivare sensi di colpa cercando in sé l'origine quello che non funziona più nella relazione con suo marito. Molti lettori si ritroveranno in questa storia o ritroveranno, nei personaggi, parti di sé e della propria esistenza. Sono temi attuali, dolorosi e fin troppo "normali" nella vita quotidiana, temi che sono risolti nel romanzo con una serie di affreschi crudi e realistici che costringono il lettore ad amare e a detestare, in una parola: a partecipare. Intorno a tutto questo una scrittura che incanta, raffinatissima, senza sbavature, fatta di frasi che scavano nelle profondità dell'animo dei protagonisti rivelando, come in un'immagine ai raggi X, aspetti nascosti della loro natura. Uno stile trascinante, limpido, che mi ha costretto, come lettore, a non abbandonare mai Miriam anche quando il libro era chiuso in casa e io mi trovavo lontano, occupato nelle grandi e piccole cose della vita. Un libro che ho cercato di leggere d'un fiato, salvo poi sentirmi un po' in colpa per aver bruciato una bella storia in tre giorni con sedute di lettura da record (che, sia detto per inciso, hanno rischiato di minare il mio d'un matrimonio) e che, dopo aver girato anche l'ultima pagina, ho posato a malincuore ripromettendomi di rileggerlo al più presto.

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MariCtt
Recensioni: 5/5

Il libro di Cynthia Collu è un percorso che non permette soste. La storia di Miriam si dipana lungo un filo che traccia le sofferenze quotidiane di una donna che subisce disprezzo, umiliazioni, tradimenti e percosse; una donna che mai avrebbe pensato di diventare succube, ma che, passo dopo passo, vede la propria vita scivolare lungo il piano inclinato della perdita della propria dignità. L'autrice non fa teatro, non mette in scena patetici drammi famigliari, ma si cala in ogni personaggio capitolo dopo capitolo: è Teodoro, il bambino in un mondo adulto incomprensibile; è Sebastiano, il marito che cavalca il proprio ego; è Miriam, la moglie e madre che cerca un senso al suo esistere e si aggrappa alla ragnatela della speranza. Non sono gli eventi a tenere avvinto il lettore, quanto piuttosto l'evolversi, la dinamica dei sentimenti e dei comportamenti che portano a riflettere su un tema così attuale e così antico come quello della violenza fisica e psicologica sulle donne, violenza che, lontana da occhi estranei, fa il proprio nido nella famiglia. Cynthia Collu non molla il lettore fino a pagina 267 - l'ultima.

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Conosci l'autore

Cynthia Collu

Cynthia Collu è nata a Milano, dove vive e lavora. Ha frequentato l’Accademia serale di Brera, fatto mostre personali e collettive, insegnato lingue presso un Istituto Professionale, seguito un corso quadriennale di teatro con Claudio Orlandini, direttore artistico di “Quelli di Grock”. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in antologie (Fiocco rosa di Fernandel) e riviste (Linus, l’Accalappiacani), per i quali ha vinto il premio letterario Arturo Loria nel 2007 e il premio Castelfiorentino nel 2008. Il suo primo romanzo, Una bambina sbagliata (Mondadori, 2009), ha ottenuto il Premio Berto opera prima. Nel 2010 ha pubblicato il racconto lungo La guerra di Beba per la collana On the road di Senzapatria Editore. Sono io che l'ho voluto (Mondadori,...

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