Lo spazio bianco

Il travagliato destino di una donna da poco diventata madre ma non del tutto perché ci sono delle cose che non la rendono ancora tale. Non può stringere la sua bambina, né darle da mangiare. Questo è il suo spazio Bianco un momento che dura settimane, giorni, mesi. Un momento in cui si sopravvive a se stessi e nient'altro.

Intenso ed emozionante, riesce a farti sentire l’angoscia, l’attesa, la paura che la protagonista, e tutte le altre madri, provano ogni mattina quando entrano nella terapia intensiva e cercano “la propria” incubatrice. Ancora piu forte é l’emozione che ho provato io, nata prematura, nel vedere rappresentato, con le giuste parole, il filo che ti tiene appeso fra la vita e la morte: “per quaranta giorni sulla stessa moneta morendo-nascendo”. Lo consiglio.

Un libro fatto di sottrazioni: la prosa asciutta quasi asettica, come la culla di plastica in cui lotta per sopravvivere Irene, la piccola prematura. Poche emozioni, poco pathos, ma un dolore sordo verso un'esistenza avara e faticosa. Maria insegna ad una scuola serale e sono i suoi allievi, di pochi mezzi e ancor meno speranze, ad essere i personaggi più ricchi e vitali. Reale