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Queste memorie sono preziosissime per chi si interessa di cose turche, perche' ci aiutano a risolvere un problema perenne nel vicino Oriente: quello del punto di vista. La storia e' sempre una, quella del potere; qualsiasi versione eterodossa e' ignorata, denigrata o quando possibile cancellata. Ecco, con Ginzberg e la sua famiglia scopriamo la complessita' della prima meta' del Novecento vista da una famiglia ebrea di scarsi mezzi in maniera piacevole e scorrevolissima. E' bello condividere con loro i momenti di felicita' familiare e quelli piu' che difficili, impervi - come le circostanze che li hanno costretti a scappar via da Istanbul. Della perfidia e incapacita' dei satrapi turchi non si scrivera' mai abbastanza; di tutti coloro i quali sono finiti nei guai per colpa loro, e specialmente l'assassino Adnan Menderes, e' obbligo morale mantenere la memoria.
Il romanzo-non romanzo della propria famiglia, l'autore è bravissimo a raccontarcelo e noi ci lasciamo trasportare curiosi pagina dopo pagina. Alla fine vien voglia di saperne sempre di più sull'Europa tra le due guerre, sullo spionaggio sovietico, su una Istanbul crocevia di profughi e di spie, magari rivedendo quel gran film che è "Operazione Cicero" di Joseph L. Mankiewicz.
Si dice che nella vita di ogni uomo o donna ci sia un romanzo. Nella vita di Siegmund Ginzberg, o meglio nella sua e in quella della sua famiglia di ebrei erranti fra Istanbul e Praga, fra Parigi e Milano, passando per un bel po' di altri posti, di romanzi se ne intravedono abbastanza da riempire un'intera libreria. Ginzberg, che restando fedele allo spirito di famiglia ha passato la vita a girovagare tra Cina, America ed Europa come corrispondente e inviato dell'Unità, ha provato a condensarli tutti in un solo libro: "Spie e zie" (Bompiani editore), che come scrive nelle prime righe "non è propriamente un romanzo, e nemmeno un saggio, non è un libro di storia, ma di storie, frammenti di storie orecchiate in famiglia intrecciate a storie e luoghi del Novecento". Chiamatelo come volete, è un libro meraviglioso, carico di avventure, passioni e umorismo, tre ingredienti che l'autore ha evidentemente ereditato in abbondanza dalle sue zie - per tacere di quelli che gli hanno lasciato in eredità le spie
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