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Anno edizione: 2004
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2004
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sono lontani i tempi di "le rose di Atacama".
Bello, impegnato “a sinistra”, il linguaggio letterario-creativo per riflessioni politiche e sociali, con veloci riferimenti a fatti personaggi date che possono rendere complicata la lettura di alcuni passaggi… per l’informato soprattutto delle vicissitudini dell’america latina è una vera goduria.. Nell’episodio -Breve romanzo di un romanzo breve- spiega come è nato “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Vedi Berlusconi pag.183. Frasi belle: quello che si nega non esiste e pertanto non deve preoccuparci… il destino dei morti è la solitudine e l’oblio; gli esseri umani meno dotati da un punto di vista intellettuale di solito trovano nella politica la soluzione ai loro fallimenti; Stati uniti: nazione di pochi geni e troppi mediocri; Gibilterra odiosa enclave colonialista incistata nella dignità della Spagna; …momento in cui la memoria diventa il grande segno della nostra identità; "Lei è giovane compagno e deve capire che la battaglia per la vita la perdiamo nel momento stesso della nascita, ma il vero eroismo è affrontarla, vivere decisi a vincerla”(detto a Sepulveda da poeta Pablo De Rokha); non c’è peggior menzogna che la verità leggermente deformata (Lichtenberg).
da leggere un pensiero al giorno, per non smettere mai di riflettere.
Recensioni
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Il nuovo libro di Luis Sepúlveda: il diario in pubblico di una passione politica, civile e umana inalterata, in cui racconti densi e fulminei si alternano alla cronaca risentita e partecipe del presente.
Le storie che uno scrittore come Luis Sepúlveda racconta osservando la società con uno sguardo intenso e partecipe sono un insieme di emozioni diverse, ma non discordanti. Infatti, che critichi la politica americana in lotta contro l'«asse del male», o parli del disastro ecologico provocato da una petroliera sulle coste galiziane, o racconti la gioia tutta personale del primo ciak, Sepúlveda è sempre coerente con la propria appassionata visione del mondo. Un filo rosso attraversa gli scritti di Una sporca storia: l'indignazione nei confronti dei crimini impuniti, di chi fomenta la violenza, dell'intolleranza. E all'indignazione, espressa in toni aspri e accesi, risponde, in un personalissimo controcanto, il piacere di ricordare persone amate e amiche, di raccontare storie: un bizzarro incontro di boxe, la triste vicenda di un cane abbandonato, il ritratto di un vecchio pescatore amico di Hemingway, la fulminea biografia di Francisco Coloane e il divertente episodio condiviso con l'amico "Manolo" Vázquez Montalbán. Facendosi testimone di uno dei periodi più tumultuosi della storia recente, Sepúlveda non solo dà prova della sua inalterata passione politica, civile e umana, ma lascia anche affiorare in rapidi e densi racconti la sua vocazione di narratore, di chi giovanissimo ha scorto e riconosciuto "il più infinito degli orizzonti: quello della creatività letteraria".
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