Stoner: A Novel

Nel leggere questo che è a buon diritto uno dei capolavori "isolati" della letteratura americana del novecento, non ho potuto fare a meno di ripensare al racconto secondo me più compiuto di Tolstoj, cioè "la morte di Ivan Ilic". Eppure, l'approssimarsi alla fine di William Stoner è in fondo privo dell' angoscia greve del morire di Ivan Ilic e ciò solo in virtù della passione per la letteratura di Stoner, e della sua dedizione totale all'insegnamento. Stoner non è un uomo senza qualità, e se è vero che la vita ha travolto lui come travolge tutti, è vero anche che in lui è sempre sopravvissutov un punto di resistenza, che è precisamente l'indicibile malìa della poesia che gli si rivelò all' udire, da studente, il suo mentòre Sloane recitare un sonetto di Shakespeare. Stoner non è nemmeno lo stoico che passa sopra l'incompiutezza della sua esistenza; è semplicemente l'uomo appassionato del suo lavoro anche se questo non gli conferisce nè fama, nè considerazione, nè diritto alla memoria. Chidendomi che cosa facesse del racconto di una vita qualsiasi un convergere di coordinate superiori, mi sono risposto che il catalizzatore è la passione verso il mistero della letteratura; non una consolazione, ma un'impronta che indica un altrove insondabile ma ulteriore rispetto al mediocre dipanarsi dei nostri fatti. Straordinaria l'adeguatezza di stile di Williams, lontano tanto dalle iperboli che dalle banalità; è questo un racconto a-sperimentale, più che degno dei grandi del novecento americano, e forse non solo.

Stoner presenta una prosa cristallina, descrivendo la vita di un uomo qualunque, assoggetato dalle forze esterne, vittima degli altri e di se stesso. Presentantoci anche la sue vittorie e i suoi piaceri, Formando un personaggio meravigliosamente complesso e umano.

E molto interessante lo consiglio vivamente