Diego fusaro offre una trattazione sistematica e originale sulla condizione delle giovani generazioni ma anche il quadro sociale più ampio dell'economia e la società contemporanea.
"Si è spento l'antagonismo cosciente e rivendicativo, orientato verso la ricerca di futuri alternativi, meno indecenti e sottratti alla contraddizione classista. È ammutolito nella solitudine di una massa amorfa di nuovi schiavi che, senza sapere di esserlo, vivono come un destino naturale ed eterno la propria condizione."
Con il 1989 è tramontato il vecchio capitalismo disciplinato dalla potenza degli stati nazionali e dal sistema welfaristico conquistato dalle lotte di classe. Al suo posto si è affermato il capitalismo liquido e finanziario della new economy. La classe borghese e quella proletaria, una volta in conflitto tra loro, sono precipitate nell'abisso e costituiscono la struttura fondamentale della nuova classe dominata: il precariato, composto da una moltitudine di atomi sradicati e senza identità, migranti, senza coscienza di classe e costretti all'erranza nell'open space del mercato mondiale deregolamentato. Un precariato lavorativo ed esistenziale: il nuovo paradigma non tollera alcuna forma di stabilità e di etica comunitaria. La nuova classe dominante, un'aristocrazia finanziaria apolide, sta annientando uno dopo l'altro tutti i vecchi fondamenti del mondo proletario e borghese: dalla famiglia al lavoro garantito, dai diritti sociali alla cittadinanza. È questo il teatro del nuovo conflitto di classe nel quadro della mondializzazione: uno scenario «tremendo, ma non irrimediabile».)
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