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Buon libro per chi vuole avere un primo contatto con la storia di questa terra austriaca costretta a stare sotto l'Italia che è il Sudtirolo.
Il consiglio per il lettore digiuno sull’argomento è quello, da noi stessi seguito, di leggere il libro a freddo, senza preoccuparsi troppo – almeno inizialmente - dell’attendibilità dei contenuti. Si tratta di un buon libro di storia, sebbene anomalo per almeno due ragioni: è di parte e non pare proprio volerlo nascondere, ma è anche attendibile e soprattutto trae molti dei propri meriti dalla capacità di essere verosimile prima ancora che vero, perché guida il lettore in un itinerario – a tratti forse romanzato, soprattutto nella descrizione delle singole situazioni – che segue il filo della storia europea ed italiana dell’ultimo secolo. E’ la storia del Sudtirolo, ma anche e soprattutto la storia vista ‘dal’ Sudtirolo: una terra di importanza strategica che non ha potuto trovare pace nel riassetto seguito alle due principali guerre del secolo scorso e, pur avendo tutti i titoli per essere terra degli austriaci, si è trovata dunque di fronte a diversi tentativi di ‘italianizzazione’ forzata, primi fra tutti quelli condotti durante il Ventennio. L’impressione è che il volume avrebbe molto da guadagnare se riuscisse ad essere più freddo; meno agiografico ad esempio nell’approccio alla vicenda umana e politica del ‘canonico’ Michael Gamper; più asciutto invece – soprattutto nell’uso degli aggettivi – nel trattare del fascismo altoatesino di Ettore Tolomei, e questo non perché ciò che si è tentato di fare in Alto Adige debba essere considerato meno assurdo di quello che è, bensì proprio perché l’intelligenza e la capacità di comprensione del lettore risulterebbero esaltate – è proprio questa l’impressione – se il libro fosse scritto semplicemente da un tedesco e non per i tedeschi. L’autore appare troppo preoccupato di dare forza ad argomenti che, se la storia e la geografia andassero sempre d’accordo, avrebbero semplicemente il vigore del buon senso: non si fa nessuna fatica a dare ragione all’Alto Adige. Il volume è graficamente molto bello, tascabile e robusto. La traduzione italiana potrebbe essere migliorata.
Un ottimo libro davvero. Illustra molto dettagliatamente tutte le vicende dell'Alto Adige a partire dalla Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri soffermandosi su eventi cruciali per la storia di questa speciale terra. E' scritto molto bene e fa capire tante cose sulle motivazioni dell'attuale ampia autonomia della Provincia di Bolzano. Unico neo è la leggera parzialità della narrazione. Il libro è scritto da Alfons Gruber che, come si capisce dal nome, fa parte del gruppo etnico tedesco e dunque si sofferma molto su cosa hanno combinato i fascisti(cosa giustissima, per carità) ma dà pochissimo rilievo ad avvenimenti causati dalla violenza sudtirolese (mi riferisco agli attentati dinamitardi del giugno 1961)che sono appena accennati. Tuttavia è un buon libro e lo consiglio a chiunque vuol capire di più di Alto Adige e della sua ampia autonomia.
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