La storia dell'arte

"La Storia dell'arte raccontata da E. H. Gombrich" è un libro da leggere, tornado indietro, rileggere con stupore per l'apertura di pensiero che regala. Ci sono alcuni, pochi, libri che fanno comprendere il mondo che ci circonda: una ventina in tutto. Nella mia gioventù vidi questo testo esposto in libreria (34.000 lire). Attratto lo comprai e lo lessi in viaggio di nozze, ne parlai entusiasticamente alla mia, allora, moglie. Rientrato in Facoltà, Architettura del Politecnico di Torino, mi confrontai con il mio grande MAESTRO B. G. e MENTORE, che, tra le tante cose, mi aveva fatto capire, con la sua solita delicatezza, la differenza tra gradevole e BELLO. Questo libro di Gombrich rientrava nel bello. Non era la prima edizione italiana del 1952, bensì della veste economica degli Struzzi edita da Einaudi del 1973. Naturalmente ancora la possiedo. Fui spinto a comprare tutti i volumi scritti da Gombrich, tutti editi da Einaudi; incredibilmente si trattava di Outlet, quasi tutti rilegati dal dorso arancio. Quando uscì l'edizione rilegata con cofanetto della “Storia …” la recuperai ancora tra gli outlet: la carta era di migliore qualità e le immagini rigorosamente in Bianco e Nero più incise. Quindi, se volete, leggetelo, danzando da un capitolo all’altro e capitelo. Il linguaggio è scorrevole, non occorre essere Storici dell’arte o Architetti ma è utile e consigliato anche agli specialisti.

Libro davvero bello. Semplice e chiaro. Mi sarebbe piaciuto leggere anche qualcosa di arte russa, che nel 1700 e 1800 è stata influenzata molto dell'occidente, basti pensare che l'ermitage è stato costruito dall'italiano Rastrelli. Tuttavia non basterebbe un volume per parlare di tutto. Resta un gran bel libro.

Un capolavoro senza uguali. Sto parlando di questo libro perché abbraccia un arco temporale enorme parlando sia delle pitture rupestri che dell’arte contemporanea. Impossibile non averlo nella propria biblioteca. Peccato che non tratti del futurismo e che doni poco spazio a Caravaggio.