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In questo volume Mino Milani racconta la storia dell'amicizia tra l'eroe greco Ulisse e il cane Argo. La vicenda ha inizio nella "pietrosa Itaca" con Ulisse ancora bambino, affidato alle cure di un guerriero spartano, per imparare l'arte della guerra. Con modi rudi, ma efficaci, Anceo cerca di insegnare al giovane i segreti del combattimento. Quando però si accorge che Ulisse ha paura dei cani, abbandona l'impresa e ritorna a Sparta. Ulisse non si da pace per quell'improvvisa partenza e, corrucciato, cerca di nascondere questa sua debolezza. Un giorno, durante una delle sue passeggiate sull'isola, Ulisse salva un cucciolo dalla morte. La familiarità con la bestiola l'aiuta a vincere la paura per i cani. Tra i due inizia un sodalizio profondo: "tutto cambiò da quel momento; parve al giovane Ulisse che il mondo si fosse fatto più bello" e "non appena lo poteva, andava a passeggiare per l'isola con il suo cagnolino che diventava grosso a vista d'occhio". Mantenendo fede ad una promessa, Anceo saputo che Ulisse ha risolto il suo problema, ritorna ad Itaca e fa del giovane un guerriero. Ragazzo e cane crescono e trascorrono spensieratamente giorni felici, tra cacce e giochi: "Ulisse era molto fiero del suo cane, ed era orgoglioso quando tornava alla reggia sotto il peso della selvaggina". Ai giorni di pace seguono però quelli di guerra e, sempre a fianco del suo padrone, Argo "impara a combattere l'uomo". Il racconto si arricchisce di altri fatti, come l'incontro tra Ulisse e la futura moglie Penelope. A questo punto della vicenda dell'amicizia tra l'uomo e il cane, Milani narra una parte della mitologia greca: la guerra tra Grecia e Troia. I fatti sono noti. In seguito al rapimento di Elena, moglie di Menelao, da parte di Paride, la Grecia dichiara guerra a Troia. Ulisse, con gli itachesi, parte senza il fedele Argo, che rimane a casa ad aspettarlo. Con sullo sfondo la figura del cane che, ogni giorno "alla Punta del Mattino" aspetta il ritorno di Ulisse, Milani ripercorre le vicende della guerra, menziona i pri