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Storia e testi della letteratura italiana. Vol. 10: Ricostruzione e sviluppo nel dopoguerra (1945-1968) - Giulio Ferroni - copertina
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Storia e testi della letteratura italiana. Vol. 10: Ricostruzione e sviluppo nel dopoguerra (1945-1968) - Giulio Ferroni - copertina

Descrizione


Il decimo volume del manuale di letteratura italiana di Giulio Ferroni tratta il periodo che va dalla ricostruzione al miracolo economico: anni che nel nostro paese comportano una profonda trasformazione del tessuto sociale e antropologico. In letteratura il periodo è caratterizzato dall'emergere di forme neorealistiche che affondano le radici nell'incontro, avvenuto negli anni Trenta, con la letteratura americana. Ma il neorealismo costituisce un panorama di fondo, su cui si stagliano protagonisti e interpretazioni diverse. Ci sono narratori (Levi e Rigoni Stern) per cui essere neorealisti significa raccontare la guerra e la resistenza. Ci sono autori (Vittorini, Pavese, Fenoglio), che a questa corrente appartengono ma che, insieme, con altrettanta sicurezza la superano. Ci sono poi scrittori che attingono al neorealismo per dar vita al "realismo critico", come Moravia, Brancati, Piovene, Soldati, Flaiano e Bassani, fino ai siciliani Tomasi di Lampedusa e Sciascia. E la poesia è quella di Penna, Luzi, Sereni e Caproni, tutti in qualche modo interpreti di una sorta di continuità con la tradizione lirica del Novecento. Dalla crisi del neorealismo sorge poi uno sperimentalismo che illumina gli aspetti contraddittori della realtà contemporanea e che culmina nella testimonianza di Pasolini. Profondamente critica verso la recente tradizione, la Neoavanguardia cerca una nuova letteratura all'altezza della modernità e del mondo industriale. Negli stessi anni si afferma una letteratura al femminile, da Fausta Cialente a Natalia Ginzburg, un mondo di affetti familiari, di memorie autobiografiche e di immaginazione esotica, sul quale svettano i colori accesi ed esuberanti della Morante. Spetta a Calvino, infine, l'ultimo contributo al panorama letterario del dopoguerra. Estrema elaborazione del neorealismo, la sua intensa esperienza culturale approda all'espressione della perdita di ogni centro e di ogni sicurezza.
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Dettagli

2005
1 gennaio 2005
XII-658 p.
9788888242361
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Indice


Indice

1. Società e cultura del dopoguerra

2. Nel tempo del neorealismo

3. Da Moravia a Sciascia: una grande nebulosa narrativa

4. Le strade della poesia

5. Sperimentalismo, contraddizione, neoavanguardia

6. Elsa Morante e le narratrici

7. Italo Calvino

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Ylenia Ga
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Un libro ben scritto, ricco di informazioni e lineare.

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Giulio Ferroni

(Roma 1943) critico e saggista italiano. Professore all’università di Roma, si è dedicato in particolare al teatro del Cinquecento («Mutazione» e «riscontro» nel teatro di Machiavelli, 1972; Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro, 1977; Il testo e la scena, 1980), prima di intraprendere la stesura della Storia della letteratura italiana (1991). Nel 1996 ha pubblicato il saggio Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura, mentre alla sua vena di corrosivo osservatore dell’attualità culturale si devono le Lettere a Belfagor (1994), uscite sotto lo pseudonimo di Gianmatteo Del Brica. Altri saggi: La scuola sospesa (1997), Passioni del Novecento (1999), I confini della critica (2005), Scritture a perdere. La letteratura degli anni zero (2010).

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