Fai spazio nella tua vita. Come trovare la felicità con l'arte dell'essenziale

Coraggioso o sfacciatamente superficiale? Leggere “Goodbye Things” prima di traslocare mi è stato di grande aiuto. Come per il metodo di Marie Kondo, le implicazioni non sono solo pratiche, ma coinvolgono aspetti della vita che vanno oltre il riordinare, liberando spazio e tempo per fare altro. “Quello che arricchisce la nostra personalità non sono le cose, ma le esperienze (…)”. Sacrifichiamo tempo per gestire gli oggetti, per procurarceli e immagazzinarli. Inoltre senza manutenzione, finirebbero con il deperire deprimendoci. “Se le cose intorno a noi diminuiscono, si riducono naturalmente anche i messaggi silenziosi che provengono da loro. Risparmio il tempo in cui mi sarei preoccupato dei loro richiami e lo sforzo di rispondere, mentalmente, a ognuno (…)”. “Se invece si riducono le cose e facciamo le pulizie facilmente, incontriamo ogni giorno ‘l’io che quando doveva fare ha fatto’, quello che ci circonda diventa più piacevole la nostra fiducia in noi stessi aumenta“. È disarmante l’agilità cristallina con cui l’autore dipana concetti atavici ormai sedimentati. Acquistiamo compulsivamente, anche se non ne abbiamo bisogno, per placare altre necessità. Accumuliamo cose nell’illusione che possano tornarci utili, ma diventano così tante che ci dimentichiamo di averle. Gli oggetti ci servono a rappresentare ciò che siamo e li carichiamo di significato, mentre i ricordi sopravvivono anche senza di loro. Ed è un supplizio collegare oggetti sgraditi a chi ce li ha regalati. Diventiamo servi di cose che dovrebbero servire a noi. In tal caso andrebbero gettate via: “Si è in dubbio fra due opzioni quando il loro valore è più o meno equivalente. Per esempio nessuno avrà mai delle incertezze dovendo scegliere se ricevere 100 o 1000 yen.” Un tale inno all’essenziale non poteva non essere scritto con uno stile asciutto, che lascia trasparire più stratificazioni di significato.

non è un libro imperdibile. Però riguardo il minimalismo, o meglio il primo approccio in questa visione di vita, lo consiglio. In parte ci insegna a conoscerci e capire di cosa effettivamente si ha bisogno e cosa no. su come gestire il mio tempo, gli acquisti e contrastare la civiltà del consumo e dell'accumulo.

Un bel libro che nella sua semplicità invita il lettore a riflettere sulle cose più importanti della vita. In realtà non sono importanti le cose materiali che accumuliamo o che mettiamo in mostra ma le esperienze che ci restano nel cuore..