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1 gennaio 1997
126 p.
9788875733285

Conosci l'autore

Victorien Sardou

(Parigi 1831 - Marly, Valenciennes, 1908) drammaturgo francese. Di famiglia piccolo-borghese, dopo un’adolescenza difficile iniziò studi di medicina che presto interruppe per dedicarsi al teatro. Scrisse numerose commedie, riuscendo a far rappresentare soltanto La taverna degli studenti (La taverne des étudiants, 1854), che peraltro si risolse in un fiasco. Introdottosi nell’ambiente teatrale parigino attraverso il matrimonio con l’attrice Laurentine de Brécourt (1855), riuscì ad affermarsi con Le prime armi di Figaro (Les premières armes de Figaro, 1859), magistralmente interpretata dalla celebre Virginie Déjazet. Ma fu con Zampe di mosca (Les pattes de mouche, 1860), nel genere della comédie-vaudeville lanciata da E. Scribe intorno al 1825, che S. si rivelò autore di talento, capace di conquistare...

Luigi Illica

(Castellarquato, Piacenza, 1857 - Colombarone, Piacenza, 1919) letterato italiano. Autore di commedie in lingua e in dialetto milanese (tra queste L’ereditaa di Felis, 1891), deve la fama alla sua attività di librettista. Suoi, fra gli altri, i libretti della Wally (1892) di A. Catalani, dell’Andrea Chénier (1896) di U. Giordano, dell’Iris (1898) di P. Mascagni e la revisione della Manon Lescaut (1893) di G. Puccini. Per Puccini scrisse anche, in collaborazione con G. Giacosa, La Bohème (1896), Tosca (1899) e Madama Butterfly (1904), insistendo sempre sul valore scenico della parola piuttosto che su un’elegante versificazione.

Giuseppe Giacosa

(Colleretto Parella, oggi Colleretto Giacosa, Torino, 1847-1906) commediografo italiano. Ottenne il primo successo della sua fortunata carriera con Una partita a scacchi (1873), commedia in versi di argomento medievale che seguiva schemi tardoromantici. Agli stessi anni risalgono alcuni «proverbi drammatici» che incontrarono anch’essi i favori del pubblico (Non dir quattro se non l’hai nel sacco, 1873). Mentre si affermava come giornalista (nel 1901 divenne direttore della rivista milanese «La Lettura»), G. venne avvicinandosi al naturalismo, volgendosi all’analisi della società regionale italiana: in questa direzione rappresenta un felice risultato il libro Novelle e paesi valdostani (1886). Dall’adesione ai moduli naturalistici nascono anche le sue commedie più significative: Tristi amori...

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