Guida; 1991; 8878351113; Rilegato con sovracoperta; 25 x 16,5 cm; pp. 299; A cura di G. Casacchia. ; leggeri segni d'uso alla sovracopertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Nel 1941, in una libreria di Binzhou, nella provincia di Shaanxi, qualcuno scoprì un testo sconosciuto intitolato I trentasei stratagemmi. Antico capolavoro del pensiero cinese, il libro, che risale probabilmente alla fine dell'epoca Ming (1368-1644), ha avuto da allora una storia controversa. Proibito da Mao Zedong e ripubblicato solo dopo la sua morte, il testo è diventato, a partire dal 1977, un vero e proprio bestseller nelle librerie di Taiwan e Hong Kong, dove circola come manuale d'affari e come libro per l'insegnamento «dell'arte della vita». In una cultura dove il predominio del concetto di armonia si rispecchia nello stesso nome dell'antica Cina (Zhong guo, lo Stato di Mezzo), I trentasei stratagemmi insegnano la Via dell'inganno opposta alla Retta Via di Confucio. Essi completano l'antica idea di un universo armonioso con una filosofia del conflitto che non rompe l'equilibrio generale del mondo. Chiunque si serva di stratagemmi, in amore, in guerra, negli affari, deve essere «tenero» e «mite» e, come l'acqua, adattarsi alle circostanze, colpire il nemico nei punti più deboli dove non c'è resistenza, e solo al momento propizio, usare infine le forze stesse del nemico per distruggerlo. Attraverso la Via dell'inganno, dove ogni manovra deve essere tenuta nascosta e segreta, l'arte cinese di vincere segna, in questo libro, anche il trionfo della giustizia, come il trionfo della forza yang segue il culmine di quella yin, e come la pace risulta dalla guerra e la Primavera nasce dall'Inverno. ; L'immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
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