Tuo fino alla morte

A colpire negativamente, più di ogni altra cosa, è lo stile: la evidente rimasticatura mal riuscita dell 'hard bolied alla Marlowe, alla lunga infastidisce e appesantisce la lettura. Troppe metafore, troppe ironie rendono poco credibile tutto l'impianto narrativo. Una grande delusione

Dopo aver letto e apprezzato "La donna nel frigo" (per me voto 5), Staalesen mi ha veramente deluso, con uno dei gialli più brutti che abbia letto: sembra quasi una altro scrittore rispetto al romanzo precedente. Una storia che fa acqua da tutte le parti, una suspense inesistente, un detective malato di solipsismo, un profluvio di pedanti metafore, similitudini, allegorie, elucubrazioni pseudofilosofiche a buon prezzo, che appesantiscono la narrazione e annoiano. C'è una giustificazione nel passare da un voto 5 a un 1? Se c'è una logica giustificativa speriamo che sia nella date: questo romanzo è del 1979 mentre "La donna nel frigo" è del 1981, e magari l'autore, nel frattempo, aveva corretto i propri difetti d'origine. Ora mi accingo a leggere il terzo e ultimo romanzo di questo autore edito in Italia (Satelliti della morte) che, essendo a copyright del 2006, magari è un capolavoro. Vi faccio sapere. See you later.

Buon giallo che appassiona dall'inizio alla fine. Molto simpatico, con le sue umane debolezze, il detective privato Varg Veum.