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Dettagli

2022
10 giugno 2022
168 p., Brossura
9788815295446

Descrizione

A cento anni dalla sua fondazione, la Turchia si trova a dover scegliere tra il consolidamento della democrazia e l'affermazione dell'autoritarismo. Recep Tayip Erdogan e il suo AKP, un partito di ispirazione religiosa che da vent'anni detiene il potere, promettono la costruzione di un paese «nuovo» in cambio di un progressivo accentramento del potere. In che modo stanno realizzando questo progetto? Promuovendo quali rotture e nel solco di quali continuità? Al costo di quali regressioni costituzionali? Tenendo insieme la storia e le istituzioni dello stato turco questo libro chiarisce gli scenari di un paese cruciale per dimensioni, posizione geopolitica e relazioni con il continente europeo.

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 4/5
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Recensioni: 5/5

La Scotti, in accordo con il titolo del testo e con rapidi excursus anche nel periodo imperiale, si sofferma in particolare sugli ultimi vent’anni della politica turca, ma per far ciò richiama costantemente tutta la vicenda politica della Turchia repubblicana dal 1923, sua fondazione, alla presa del potere dell’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) nel 2002, con Recep Tayyip Erdogan alla guida. E’ un testo agile e denso. Diviso in quattro parti e non seguendo un ordine cronologico dà la possibilità al lettore di avvicinarsi al complesso, variegato e problematico articolarsi dello Stato, della politica e della società turca. Nessuna delle criticità che la Repubblica ha affrontato o tuttora affronta è tralasciata: conflitto tra secolarismo e religione; problemi legati alle minoranze etniche e religiose; mancata uguaglianza di genere; conflittualità tra la piena affermazione dei diritti individuali e timori legati alla necessità di garantire l’integrità dello Stato, etc. E ancora: la nuova proiezione internazionale che la consacra potenza regionale e anche oltre, nella sequela della passata politica imperiale ottomana. Ma su tutto e tutti, dal 2002 aleggia la figura del suo uomo forte, del suo leader carismatico, geniale e spregiudicato, audace e fortunato, conciliante e spietato, più volte sull’orlo del baratro ma sempre capace di reagire contrattaccando, un vero e proprio “animale” della politica, che con la sua presenza e il suo agire ha totalmente ridisegnato la fisionomia della Repubblica turca. Senza alcun dubbio la personalità più rilevante della storia repubblicana dopo il Padre della Patria: Mustafà Kemal Ataturk. Con lui, come ci ricorda l’autrice, prende vita una nuova dottrina, quella dell’erdoganismo, fondata sul governo di un uomo solo, sul neo-patrimonialismo come sistema economico, sul populismo come strategia politica e sull’islamismo come ideologia politica..