Umili prose: I racconti di Belkin-La dama di picche-Kirdzali-La figlia del capitano

Una scrittura cristallina, se è così potente in traduzione non oso immaginare cosa sia leggerla in originale (varrebbe la pena imparare il russo solo per Puškin). Sia i racconti che il romanzo sono indimenticabili e ogni parola mi sembra banale, un gigante della letteratura mondiale morto troppo giovane.

Devo dire che mi aspettavo qualcosa di meno storico e di più introspettivo. Tuttavia Puskin scrive così bene che riesce a convincermi e ad avvincermi anche quanto tratta la storia di Pugachev o racconta velocemente alcune sue esperienze di viaggio. Per non parlare della "figlia del capitano" e dei racconti del defunto Belkin, splendidi entrambi. Utilizza un linguaggio ironico, scorrevole, leggero e le sue trame son generalmente semplici preferendo puntare sull'atmosfera e sull'epicità/storicità del racconto. Un russo tutto sommato leggero, che sembra prendersi poco sul serio, precursore di quella che sarà la grande narrativa Russa.

Dentro a questi racconti c’è tutto il mondo di Puskin: camicie pulite, uniformi da ussaro, cuffie di pizzo e vecchi abiti del settecento, pellicciotti di lepre che salvano la vita, vecchi servi che stanno dietro ai giovani padroni come fa una nonna coi nipoti. E soprattutto c’è una scrittura lineare e cristallina, in certi casi quasi fiabesca, che fa pensare a un bosco, al cielo stellato sopra di te e alla legge morale dentro.